Ferisce compagno di banco 13enne con un coltello: “Chiedo scusa”

Sarebbe stato proprio il protagonista della brutta vicenda a prestare i primi soccorsi all’amico ferito

coltello napoli compagno di bancoUn gioco, un scherzo iniziato male con il compagno di banco stava per costare la vita a un alunno di una scuola media statale di Fuorigrotta. Un 13enne è stato infatti ferito ai glutei da un coetaneo e compagno di classe: anzi, per l’esattezza, dal ragazzino che divide il banco con lui e al quale è legato da un profondo rapporto d’amicizia.




L’autore del ferimento dopo aver compreso l’entità del gesto compiuto ha scritto ad un noto quotidiano locale chiedendo scusa al compagno di banco per la violenza subita e spiegando che non si sarebbe trattata di una aggressione ma di uno stupido scherzo finito male. Addirittura sarebbe stato proprio il protagonista della brutta vicenda a prestare i primi soccorsi all’amico ferito.

Ferisce il compagno di banco: l’intervento di Luisa Franzese

Un episodio gravissimo: il direttore scolastico regionale, Luisa Franzese, ha già inviato un ispettore nella scuola. “Ci sono ragazzi ha dichiarato Franzese – che vivono situazioni difficili, su di loro bisogna lavorare molto e studiare tutti i possibili interventi. Cose del genere non sono tollerabili con dei tredicenni”.

E’ chiaro che dietro le parole di ognuno dei protagonisti di questa vergognosa vicenda potrebbero ora esserci le direttive di chi tenta di ridimensionare l’accaduto per evitare conseguenze più serie ai responsabili. Perché di responsabili, quindi al plurale, si parla con dinamiche tutte ancora da chiarire.

Ci si chiede se il personale docente avesse notato qualcosa, se l’aggressore avesse già dato segni di squilibrio o manifestato disagi causati da condizioni familiari avverse, se insomma chi è preposto a vigilare sugli alunni abbia svolto tale compito con professionale attenzione. La parola spetta adesso all’ispettore scolastico: ottima la reazione della Franzese determinata a fare chiarezza su un episodio che non deve e non può passare in sordina.

In gioco il buon nome della Scuola, la credibilità di un’istituzione fondamentale della Repubblica ultimamente balzata all’attenzione della cronaca in negativo per casi di violenza compiuti da maestre ai danni di bambini delle elementari. Della serie: tutelare la Scuola vuol dire tutelare un baluardo contro la cultura delinquenziale, l’alienazione sociale e il fatalismo rinunciatario tipico di realtà dove l’analfabetismo raggiunge ancora punte oltremodo rilevanti.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.