“Castellammare, è da sempre stata la città culla del termalismo nel meridione, la città primogenitrice delle prime forme di Bed&Breakfast, la città con il primato delle sorgenti, la città multiforme (mare, montagna, bellezze storiche e archeologiche) racchiuse in un territorio unico. Oggi, tutto questo si è sciolto come neve al sole, per colpa di una politica sciatta, incapace, di pensare ad una città turistica, volendo a tutti i costi declinarla industriale. Il termalismo, è stato sempre considerato un volano economico minore, le responsabilità risiedono nelle scelte politiche, nelle scelte imprenditoriali, nelle scelte mai effettuate per paura o per mancanza di una visione d’insieme” spiegano i lavoratori in un comunicato.
L’attacco dei termali
“La distruzione del tessuto industriale – attacca una delegazione di lavoratori -, ha prodotto povertà e miseria, come le scelte improvvide di distruggere il termalismo, tant’è che oggi si parla di attività di ristorazione, caffetteria, illudendo la città con proclami di un termalismo nuovo, in chiave moderna. Molti parlano di tipo non assistenzialista (qualcuno dovrebbe spiegare cosa intende). Tutto questo avviene contrabbandando l’apertura dei cancelli dello stabilimento Antiche Terme come l’apertura delle Terme! Cari cittadini, le Terme, il termalismo, sono ben altro, così come la cultura del termalismo è cosa ben diversa, dalla c
“Mentre Plinio il Vecchio, decantava le virtù terapeutiche delle nostre acque termali, ecco che Viviani, nostro illustre concittadino, le definiva “le signorine” e queste meravigliose, nonché stupende “signorine” , sono state stuprate dalla politica locale. Infatti, sono state lasciate sole e continuano a scorrere, riversarsi in mare aperto, praticamente dilapidate dalla incuria, dalla bieca sciattezza degli amministratori. Esse sono state addirittura oggetto di un provvedimento regionale (concessioni revocate, grazie al Pd cittadino). Se tutto questo, è voler esaltare la cultura, siamo sulla strada sbagliata, anzi i fatti dimostrano che si è stati incapaci di tramandare eredità storiche tra le generazioni”.
“Ritorniamo a parlare seriamente di termalismo”
“Le Terme – concludono i termali – sono il motore dell’economia cittadina unitamente ad altri fattori ma non possiamo permetterci che un apertura di porte sia confusa con il termalismo, poiché i fatti recenti ci condannano a vedere la vicina Torre Annunziata risorgere, sia nel termalismo, sia nei siti archeologici (fermata Vesuvio Express), mentre Stabia annaspa, affogando, tra le sue ricchezze naturali. La nostra proposta, è quella di parlare seriamente di termalismo, di parlarne ponderatamente con una visione in chiave moderna, parlare sensatamente di un tema che può e deve dare ossigeno ad una città, chiusa nelle stanze grigie di Palazzo Farnese, sorda e cieca a qualsiasi confronto e/o dibattito nel merito.
Più volte abbiamo richiesto anche in questi ultimi giorni, di interloquire con i singoli gruppi politici, ma non vi è stata alcuna risposta, quindi a questo punto ci rivolgiamo alla città, alle associazioni, agli albergatori, ASCOM, agli Imprenditori, con l’invito a sederci e discutere sul tema e se il governo cittadino, volesse essere presente non avremmo alcun problema, anzi, abbiamo idee e proposte con le quali discutere e confrontarci”.