E’ diventata una vera e propria fobia la “Blue whale”, il gioco che spinge gli adolescenti al suicidio dopo aver superato ben 50 prove per 50 giorni. L’allarme è stato lanciato qualche settimana fa dal programma “Le Iene” e, da quel momento, le forze dell’ordine stanno studiando il fenomeno. Sarebbero decine i casi in Italia che non sono stati denunciati o che non sono stati attribuiti a questo gioco folle che corre per la Rete. Come affermato anche dalla polizia di Stato, i “curatori” sono pronti ad adescare adolescenti anche tramite WhatsApp.
In realtà nessun tipo di social può ritenersi sicuro. Dalle indagini è emerso che moltissimi ragazzi dagli 8 ai 17 anni sono stati contattati tramite Facebook, Twitter, Instagram. Il pericolo corre su internet e la paura aumenta. La diffusione del servizio de “Le Iene” ha portato la giusta attenzione sul fenomeno. In molte scuole italiane i docenti stanno affrontando la tematica illustrando tutti i rischi del gioco ma soprattutto della Rete.
Non solo cyberbullismo, quindi. Gli adolescenti di oggi sono sempre più vittime della cattiveria di Internet. La polizia di Stato, comunque, raccomanda i genitori di controllare il più possibile i telefoni e i social dei propri figli. Ovviamente, dopo i primi strani comportamenti, è opportuno mostrarsi sempre disponibili e pronti ad aiutare l’adolescente. Se dovessero apparire i primi tagli sul corpo, come prevedono le regole della “Blue whale”, bisogna contattare immediatamente le forze dell’ordine per prevenire folli gesti in futuro.
Un esercito di “curatori”
Sarebbero migliaia i “curatori” nel Web. Sono coloro che regolano il giocano e che prima scelgono la propria vittima e poi iniziano a manipolarla. Il “curatore” è anche colui che tortura l’adolescente in tutti i modi possibili e pretende le testimonianze fotografiche di ogni singola prova. Secondo le ultime indagini, anche a livello internazionale, questi “giocatori” sarebbero presenti in ogni nazione del mondo. E’ difficile riuscire a stabilire un contatto con loro così come rintracciare la propria posizione. Dopo l’arresto dell’ideatore del gioco, non ci sono state grosse novità a riguardo. La “Blue whale” ormai si è diffusa a macchia d’olio e sono tantissimi i pericoli per gli adolescenti.
Decine i casi in Italia
Diversi i casi in Italia. Il servizio de “Le Iene” riportava la testimonianza di un giovane 15enne di Pescara suicidatosi pochi mesi fa. Da quel momento i casi sono aumentati: in Sicilia, Campania, Piemonte, Lombardia, Abruzzo sono stati registrati i primi fenomeni. In molte situazioni, però, è partita l’emulazione. Molti ricorderanno il caso di Sarno di settimana scorsa dove un ragazzo 11enne ha semplicemente usato la scusa della “Blue whale” per ottenere maggiori attenzioni. Dalla finzione alla verità: in provincia di Torino, questa mattina, è stato trovato un ragazzo con evidenti tagli su tutto il corpo. La pista battuta dagli inquirenti è proprio quella della balena blu.
Tantissima la paura per molti genitori. Per prevenire episodi gravi, è giusto circondare il ragazzo d’amore e aiutarlo nei momenti di difficoltà. Secondo gli esperti, i giocatori che vengono scelti dai “curatori” sono quelli che vivono un forte disagio giovanile e che all’apparenza sembrano soli. L’amore, in determinati casi, può salvare la vita dei ragazzi.