In particolare sono state sottoposte a sequestro preventivo 3 cappelle gentilizie di rilevanza storica. Nello specifico: 1 cappella intestata Pellino, ubicata nella zona denominata Nuovissimo, 2 cappelle intestate Marigliano, ubicate nella zona del Quadrato Monumentale.
Il nuovo filone investigativo ruota intorno alle figure di Gennaro Maistrini, titolare della ditta di onoranze funebri e di Felice Varriale, da tempo interessato alla gestione di cappelle cimiteriali. Varriale e Maistrini hanno proceduto, a vario titolo, alla vendita di loculi cimiteriali in violazione dei divieti di legge ed in costanza di pregresse indagini condotte dalla Procura.
Il cimitero di Napoli e la vendita di loculi
In numerosi casi sono stati venduti loculi, tumuli e fornetti per ceneri a privati cittadini. Risultano inoltre coinvolti nelle indagini anche Vincenzo Maione e Vincenzo Franco. Il Maione è impiegato comunale presso la Direzione Servizi Cimiteri e addetto al Front Office del cimitero di Napoli Poggioreale, ovvero l’ufficio che presiede il varco di entrata e dove si procede all’adempimento di tutte le formalità burocratiche ed economiche di accesso alle salme.
Franco, agli atti d’indagine, risulta essere il procuratore degli eredi Brodetti, ma di fatto è il gestore occulto dell’omonima cappella ubicata nella zona Valletta del cimitero in ordine alla quale sono in corso ulteriori accertamenti. Nel corso dell’odierna giornata sono state anche eseguite diverse perquisizioni.
Non è la prima volta che imbrogli e interessi camorristici interessano l’area cimiteriale, che si assiste alla vergognosa compravendita di nicchie, cappelle e fornetti come se si trattasse di autovetture fuoriserie. Ci auguriamo che la Procura di Napoli e le forze dell’ordine, nella fattispecie la guardia di finanza, possano far luce su una brutta vicenda indegna di una società civile.
Alfonso Maria Liguori