L’uomo, di San Giorgio a Cremano, è stato trasportato da alcuni amici all’ ospedale Loreto Mare dove è deceduto poco dopo il ricovero. Sull’accaduto sono in corso indagini dei carabinieri. In queste ore gli 007 dell’Arma starebbero visionando i filmati delle telecamere di sicurezza presenti nella zona per ricostruire l’esatta dinamica del raid e risalire all’identità del killer che potrebbe non aver agito da solo.
Si indaga anche nel passato della vittima battendo prevalentemente 2 piste: una porterebbe ad un regolamento di conti interno al sistema per uno sgarro commesso da Picale (già pregiudicato) l’altra ad un offensiva di clan operanti sul territorio nei confronti di un esponente rivale.
Al momento gli inquirenti manterrebbero il massimo riserbo: ormai a Napoli e nell’hinterland si spara con una frequenza impressionante disseminando morti ammazzati ovunque e a qualsiasi ora del giorno.
Napoli: si torna a sparare
Il tutto mentre l’area in oggetto continua ad essere monitorata h24 da unità delle forze dell’ordine e da sezioni speciali dell’esercito. La situazione sul fronte sicurezza è ormai degenerata: secondo alcune indiscrezioni provenienti dalle forze dell’ordine a Napoli e in provincia sarebbe allarme rosso sul fronte della guerra di camorra.
A scatenare l’ennesima carneficina tra clan mire espansionistiche di baby gang scatenate contro le vecchie famiglie del sistema: giovani poco più che adolescenti spesso cocainomani consumati e oltremodo violenti colpirebbero con inaudita ferocia incuranti dello spessore criminale della vittima.
Un’atmosfera pesantissima con i cittadini terrorizzati dall’idea di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. Della serie: la camorra spara Napoli e l’hinterland continuano a contare i morti ammazzati.
Alfonso Maria Liguori