napoli omicidio camorraA Napoli e provincia si torna a sparare: agguati ben architettati che hanno provocato sei morti in due giorni. Le ultime due vittime di una criminalità sempre più agguerrita sono stati Carlo Nappello, di 44 anni, incensurato, e suo nipote, Carlo Nappello, di 23 anni.

Sono stati uccisi mentre erano in sella ad uno scooter a Miano. I killer della camorra avevano ucciso anche all’alba: cadere sotto i proiettili esplosi dai sicari, una decina in tutto quelli esplosi da un uomo che secondo alcune testimonianze indossava un casco da motociclista, è stato Carmine Picale, 29 anni, di San Giorgio a Cremano.




Appena due giorni fa sono stati uccisi Salvatore Caputo, di 72enne ad Afragola, e a Giugliano Vincenzo Staterini ed il figlio Emanuele, rispettivamente di 50 e 30 anni. Le forze dell’ordine stanno battendo il territorio ininterrottamente al fine si spezzare una pericolosa catena di omicidi in buona parte riconducibile, secondo alcune indiscrezioni trapelate da ambienti investigativi, al declino del clan Lo Russo di Miano.

Riorganizzazioni e faide a Napoli

Un gruppo criminale potente e temuto quello dei Lo Russo oggi di fatto annientato da pentimenti eccellenti (tra cui quello del ras Carlo Lo Russo) e sequestri ingenti di beni mobili e immobili.

Una situazione che avrebbe sbandato notevolmente gli affiliati ai cosiddetti Capitoni di Miano: per sbarcare il lunario gli ex fedelissimi dei Lo Russo avrebbero tentato di riformare il clan facendo cassa attraverso furti e rapine messi a segno con ritmo impressionante nelle ultime settimane tra Miano e Capodimonte.

Una politica che potrebbe aver scatenato la reazione di sodalizi criminali storicamente avversi ai Lo Russo che oggi starebbero letteralmente sterminando l’ultimo baluardo dei Capitoni per conquistare definitivamente la leadership criminale sul territorio. In giro c’è aria di guerra e tutto lascia presupporre che il numero di morti ammazzati sia destinato ad aumentare nei prossimi giorni.

Radio mala riferirebbe di imminenti reazioni degli ex Lo Russo nei confronti degli aggressori: vendette lampo che potrebbero essere consumate tra la gente in pieno giorno. Ormai si spara ovunque e senza badare a chi si ha sulla traiettoria di tiro, fossero anche anziani o bambini. In sintesi: Napoli ancora una volta teatro di guerre di camorra.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.