Ancora problemi sul fronte sicurezza nella movida del weekend a via Chiaia a Napoli: con l’accusa di tentato omicidio in concorso con altre persone allo stato non ancora individuate è stato arrestato il 24enne Emanuele Rossi.
In vico Belledonne a Chiaia, nella zona dei baretti, i poliziotti hanno notato un gruppo un gruppo di giovani litigare violentemente, utilizzando sgabelli e sedie allocate all’esterno dei locali. Alla vista della pattuglia due di loro sono fuggiti in direzione via Fiorelli: gli agenti si sono subito lanciati all’inseguimento riuscendo a bloccare uno dei ragazzi coinvolti nella rissa.
Sugli abiti aveva tracce di sangue e sul viso evidenti segni di colluttazione. Sul luogo della rissa i tre feriti, tutti incensurati, hanno raccontato di essere stati aggrediti da 5 ragazzi, uno dei quali armato di coltello, dopo una lite per futili motivi, avvenuta dopo aver tentato di avvicinare delle ragazze.
La polizia sulle tracce del secondo aggressore di Chiaia
Rossi, dopo essere stato medicato all’ospedale Fatebenefratelli, è stato associato al carcere di Napoli Poggioreale. I poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale sarebbero sulle tracce dell’altro aggressore a sua volta armato di coltello. A procedere all’arresto nella notte una pattuglia mista composta dalla polizia di stato e dai militari dell’Esercito Italiano, costituita in base al piano straordinario di controllo del territorio disposto dalla Prefettura per controllare la movida a Chiaia.
Nonostante il monitoraggio attento da parte delle forze dell’ordine e delle unità speciali dell’esercito continuano vergognosamente gli scontri violenti tra ragazzi quasi sempre scaturiti da futili motivi. Un bicchiere di troppo, la stupida convinzione di apparire più forte agli occhi della ragazza, la voglia di emergere nel branco: queste alcune delle motivazioni alla base di un comportamento tanto sconsiderato quanto stupido che solo per fortuna in molti casi non sfocia in tragedia.
Della serie: a Napoli per garantire la sicurezza di residenti e clienti occorre ricorrere alle pattuglie miste esercito-forze dell’ordine, un dato sul quale dovremmo tutti riflettere con particolare riferimento alla classe politica centrale e locale.
Alfonso Maria Liguori