Napoli, camorra: giovani killer pronti a uccidere ovunque e in qualsiasi momento

Uno scenario oltremodo complesso da decifrare per gli inquirenti per i cambi di fronte continui tra i camorristi

camorra killer pistolaI nuovi killer della camorra, giovanissimi, spietati e pronti a colpire ovunque in qualsiasi momento. Un identikit micidiale per sicari, spesso poco più che adolescenti, al soldo di boss new generation dalle mire espansionistiche rilevanti sul centro storico di Napoli e sull’hinterland.

Chiaro l’ordine impartito ai gruppi di fuoco che, secondo alcune indiscrezioni, girerebbero, foto alla mano scaricate sui cellulari, a bordo di scooter sul territorio alla ricerca dei bersagli da colpire. Una vera e propria caccia all’uomo con compensi che varierebbero a seconda dello spessore criminale della vittima.




Ormai si combatte una guerra senza esclusione di colpi (come testimoniano i recenti 6 omicidi di camorra in 2 giorni) che richiederebbe un gran numero di affiliati e armi: in tal senso radio mala parlerebbe di contatti nuovi per l’approvvigionamento bellico da parte dei nuovi gruppi malavitosi.

Il bisogno di procurarsi armi da parte dei giovani ras potrebbe esporre particolarmente guardie giurate e vigili urbani di ritorno a casa dal servizio: pistole in ottimo stato di conservazione, cariche e “pulite” da utilizzare nel sistema per omicidi e stese.

C’è poi un’altra ipotesi avanzata sempre da fonti vicine ad ambienti camorristici: alcuni attentati compiuti recentemente contro attività commerciali di Scampia, di Miano e del vesuviano non sarebbero “semplici” intimidazioni a scopo estorsivo ma messaggi lanciati dai nuovi clan a parenti dei titolari a vario titoli legati alla vecchia camorra.

Uno scenario oltremodo complesso da decifrare per gli inquirenti per i cambi di fronte continui tra i camorristi e la presenza di figure ombra alle spalle delle cosiddette baby gang. Si parlerebbe di vecchi capi della Nuova Famiglia abili a strumentalizzare giovani sbandati da impiegare come killer per annientare i rivali e riprendere la leadership malavitosa sul territorio.

La gente vive sempre più nel terrore di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato : una condizione che potrebbe presto trasformare la città in un deserto, con particolare riferimento al centro storico e alla zona di Miano e Capodimonte.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.