Il cantiere inizierà con l’abbattimento dei capannoni e con la bonifica del sottosuolo, invaso dall’amianto. Il progetto prevede la realizzazione di un albergo da 200 stanze e una multisala, ma anche di una sala congressi ed un centro commerciale.
Esulta il sindaco Giusuè Starita per “il più importante permesso a costruire rilasciato dal comune oplontino” e per la trasformazione “dell’ex area Tecnotubi in un imponente parco urbano, riqualificando l’intera zona”.
In effetti, negli anni, si sono susseguiti progetti che prevedevano il recupero dello stabilimento industriale. Dapprima il Pompei Tech World, che avrebbe dovuto riprodurre la città antica, poi Pompei 2000, un megaparco con parcheggi sotterranei, multisale cinematografiche, centri commerciali, aree fieristiche, strutture alberghiere. Entrambi i piani sono stati un buco nell’acqua.
Non hanno da festeggiare i negozianti del quartiere. Discutibile, infatti, la scelta di far sorgere l’ennesimo centro commerciale in un’area già dilaniata dalla crisi e dai grandi magazzini costruiti nel corso del tempo che hanno inferto un duro colpo ai piccoli commercianti.
Ernesto Limito