Il neonato “Articolo 1- Movimento Democratico e Progressista”, partito politico di orientamento socialdemocratico venutosi a formare dalla scissione della sinistra interna al Partito Democratico congiuntamente all’ex ala destra di Sinistra Italiana, ha iniziato a radicarsi sul territorio salernitano. Nella saletta del cineteatro San Pietro, situata presso la parrocchia dell’omonima frazione di Scafati, lunedì 29 maggio si è svolta una presentazione del nuovo soggetto politico, in cui sono intervenuti gli esponenti di Articolo 1: avv. Mirko Secondulfo, avv. Ignazio Tafuro, l’on. Michele Ragosta, l’avv. Federico Conte e l’on. Claudio Fava.
La premessa di Secondulfo e l’impegno di Tafuro
La scelta di aderire ad Articolo 1 per l’ Avv. Secondulfo, già candidato alle scorse elezioni comunali e regionali nelle liste di Sinistra Ecologia e Libertà, è nata dalla necessità di trovare una vera democrazia che fosse lontada dall’ individualismo emerso all’ interno del Pd e dalla “democrazia da tastiera” del Movimento (vedi caso Cassimatis).
“Un essere umano ha dignità solo se ha un lavoro – continua Secondulfo – e tale dignità è imprescindibile. C’è mancanza di lavoro dove gli imprenditori abbandonano l’attività svolta in prima persona e si trasformano in speculatori, lasciando i nostri giovani nella costante ricerca di una realizzazione, ma la responsabilità massima è data dalla camorra, viva come mai nei nostri territori. Noi però siamo qui per ripartire e consegnare una città migliore ai nostri figli”.
Per Ignazio Tafuro, ex assessore ed ex candidato alle primarie del centrosinistra scafatesi svolte nel 2012, bisogna ripartire dalla politica locale e dall’ impegno sul territorio, partendo da ciò che è stato messo da parte o “realizzato senza progettualità nell’ ultimo decennio di continue campagne elettorali”.
Conte attacca sul “vuoto politico” salernitano
L’avv. Federico Conte, primo dei non eletti in consiglio regionale nelle liste del Pd, denuncia la mancanza di una leadership nel centrosinistra salernitano e la carenza di progettualità: “Un territorio vasto con aree eterogenee da Scafati a Sapri, per citare i due estremi. La provincia di Salerno necessita di un progetto politico che punti a creare una rete di infrastrutture logistiche ed organizzative, valorizzando le macroaree, tra loro omogenee, che compongono la provincia. Così facendo– prosegue Conte– ogni territorio ha la possibilità di realizzare il proprio potenziale, svolgendo contemporaneamente funzione di raccordo alle esigenze dei territori limitrofi”.
La chiusura di Fava e la questione morale
L’on. Claudio Fava, già vicepresidente della commissione d’inchiesta sul fenomeno della mafia, coordinatore nazionale del movimento Sinistra Democratica e coordinatore della segreteria nazionale di Sel, conclude sulla situazione politica cittadina di Scafati: “Comune sciolto per la seconda volta in venti anni per infiltrazioni mafiose, ma che vive una situazione non diversa da tanti alti territori; l’infiltrazione di stampo mafioso –ribadisce l’on. Fava– è un fenomeno in costante evoluzione, che si adatta agli interventi normativi , rendendo inefficaci o poco efficaci gli interventi volti a bonificare l’apparato pubblico di un territorio. Il commissariamento in tal ottica è un provvedimento positivo, che vuol restituire potere di scelta non condizionabile ai cittadini”.
La presentazione scafatese di Articolo 1, a cui hanno partecipato molti volti noti della politica scafatese come gli ex consiglieri Nicola Pesce, Michelangelo Ambrunzo e Michele Grimaldi, il portavoce di Scafati Arancione Francesco Carotenuto e la segretaria del circolo cittadino del Pd Margherita Rinaldi, ha visto la partecipazione di esponenti del centro sinistra provenienti dal resto della provincia, come l’avvocato nocerino Antonio Iannello e la giovane di Pontecagnano Roberta D’Amico.
Traduca Violi Voto