L’amministrazione comunale di Castellammare di Stabia, ormai, ha dimenticato del tutto le Nuove Terme. Quest’ultime, prive di vigilanza e lasciate in balia dei vandali da diversi anni, sono state nuovamente “stuprate” negli ultimi giorni. Graffiti di ogni tipo e scritte offensive sono apparse sui muri nell’indifferenza totale. La zona del complesso del Solaro ormai è totalmente abbandonata: sia la Sint che il Comune stabiese non hanno mai fatto nulla per proteggere gli immobili.
A distanza di diversi anni dal fallimento, la situazione è terribile. In un sopralluogo, qualche settimana fa, le opposizioni documentarono lo stato di degrado presente all’interno delle Nuove Terme ma non è bastato per salvare il salvabile. La Sint non ha mai pensato a mettere in sicurezza l’area, soprattutto di notte, e ogni giorno il patrimonio immobiliare stabiese è vittima degli atti incivili di molti cittadini di Castellammare e non.
“Non ci sono i soldi per le telecamere e pure se ci fossero, non potrebbero funzionare perchè è stata staccata la corrente”. Così qualche mese fa l’amministratore unico di Sint Biagio Vanacore rispose alla mancata vigilanza nelle Nuove Terme. Circa un anno fa si decise di piazzare dei muri per evitare l’ingresso nella struttura ma tutto ciò non è servito a nulla. Mentre l’amministrazione comunale sta tentando una seconda strada per privatizzare il complesso di via Brin, dopo il fallimento del project financing, il complesso del Solaro è abbandonato a se stesso in attesa di conoscere il proprio futuro. L’assenza di controlli sarà sempre il problema maggiore per le Nuove Terme.
Rinviata la causa contro i licenziamenti
Intanto questa mattina è stata rinviata la prima udienza contro i licenziamenti dei termali. Erano assenti infatti il commissario liquidatore di Terme, Fulvio Sammaria e i legali della Sint. 42 ex dipendenti hanno intentato causa contro la società partecipata del Comune e contro la curatela fallimentare colpevoli di aver escluso dal mondo lavorativo tutti i dipendenti delle Terme di Stabia. In particolare, i termali contestano alla Sint di non aver assorbito la forza lavorativa dopo che venne consegnata nelle sue mani la struttura termale come prevede una convenzione tra le partecipate e il Comune che risale al 1972.
Gennaro Esposito