“Dopo lo squallido, increscioso ed immotivato episodio verificatosi nel reparto di Nefrologia ubicato nell’ospedale San Leonardo il 2/6/2017, dove i lavoratori recatesi sul posto di lavoro presso il reparto sopra menzionato, così come da giusta disposizione e turnazione del Direttore Sanitario dott S.Marziani, agli stessi veniva negato l’accesso sul luogo del lavoro per prestare la propria attività professionale. Tutto ciò è assurdo, inaudito e sconcertante” esordiscono così i sindacati Nursing Up, Fials e FSI – Usae.
“Questo episodio ha creato malessere psicofisico, mortificazione professionale, disorganizzazione e caos tra i lavoratori al punto che un operatore, che ha subito tale violenza vessatoria, è dovuta ricorrere alle cure del Pronto Soccorso che gli ha riscontrato un grave malessere. Perché tutto questo? Perché questa palese insubordinazione contro la Direzione Sanitaria e contro i lavoratori? Forse perché il Direttore Sanitario dott S. Marziani (a cui va tutto il nostro ringraziamento e plauso) ha aperto il reparto di nefrologia contro il volere della dott. M.R. Auricchio?” attaccano i sindacati.
“Dobbiamo domandarci perché da ben 4 anni era chiuso il reparto di Nefrologia pur risultando una ampia dotazione organica di ben 8 (otto) nefrologi e col Primario 9(nove)? Fials, FSI-USAE, Nursing Up nei giorni scorsi già denunciavano il grave sperpero di danaro pubblico dovuto alla confluenza dei pazienti emodializzati verso i privati ed a viva voce segnalavano agli organismi di cui all’indirizzo la gravissima situazione venutasi a creare ed il colossale scandalo della mancata apertura del reparto di nefrologia. La dott. M.R. Auricchio nel giorno della Repubblica, con il suo comportamento ha ammutinato non solo la festa della Repubblica ma anche i diritti dei lavoratori calpestandoli nella loro dignità umana, professionale e familiare. Noi diciamo basta e non abbasseranno mai la testa a nessun padre –padrone”.
Concludono i sindacati: “In merito alla inaudita violenza psico-fisica subita dall’operatrice sanitaria, esprimiamo la nostra più viva solidarietà e dichiariamo lo Stato di Agitazione di tutto il personale. Chi ha responsabilità dirigenziali in quest’Azienda ed in questo Ospedale non può assistere, nella maniera più assoluta, con passività e leggerezza, a questo scempio a fronte di un personale che è venuto in servizio solo per abnegazione professionale e senso di ottemperanza alle disposizioni impartite dalla Direzione Sanitaria”.