I militari dell’Arma sono subito intervenuti riuscendo a bloccarli: identificandoli per un 14enne e un 13enne del luogo. Approfondendo la situazione è stato accertato che i 2 minorenni avevano sfondato a sassate la vetrata di accesso dell’edificio che porta nell’archivio ma nel quale non erano riusciti ad andare oltre perchè il locale ove erano penetrati è isolato dal resto della scuola da una porta blindata.
Dalla prima ricognizione non risulta sia stato rubato nulla. I 2 minori sono stati portati in caserma e riaffidati ai genitori dopo le formalità di rito. Ancora degrado sociale, emarginazione e voglia di trasgredire in nome di falsi ideali che inneggiano alla violenza e all’anarchia comportamentale.
Una realtà che ancora caratterizza certe zone di Napoli e dell’hinterland dove le istituzioni faticano a guadagnare la stima dei residenti. La mancanza di scolarizzazione, l’inoccupazione e la dispersione sociale favoriscono enormemente il sistema sempre abile a comprare per poche centinaia di euro e forse uno scooter adolescenti da avviare alla vita criminale. Le lapidi del cimitero di Napoli parlano chiaro: basta guardare l’età dei tanti, troppi giovanissimi partenopei morti ammazzati per comprendere l’entità di un’emergenza ormai endemica in certe zone.
Ad oggi vana e fiacca è apparsa la risposta del governo centrale che non può puntare esclusivamente sulla repressione per contrastare efficacemente il crimine organizzato. Della serie: interventi concreti e in tempi utili per ridare speranza a chi non chiede altro che vivere in sicurezza gli amati luoghi natii e, magari, lavorare all’interno degli stessi.
Alfonso Maria Liguori