“Le non conformità produttive sono circostanze che possono verificarsi con rarissima frequenza e probabilità all’interno di un Sistema produttivo ad alta efficienza “ha continuato il sindacalista “al fine di ottenere un’attenzione costante c’è bisogno di personale altamente qualificato sulle postazioni cosiddette sensibili, nonché di manager che abbiano grandissime esperienze.
Purtroppo nel corso degli anni, si sono susseguite politiche aziendali che hanno portato ad uno snellimento del personale impegnato sulle linee di produzione e soprattutto ad un sovraccarico lavorativo sul controllo qualità e tutto ciò ha comportato che il livello di attenzione si abbassasse non certo per negligenza degli addetti, ma per un risparmio di risorse umane messo in atto da parte dell’azienda che ha focalizzato la sua attenzione soltanto sul cosiddetto costo cassa.
La terzializzazione dei servizi ha aperto le porte a nuovi soggetti, incapaci di fornire una formazione appropriata, i quali hanno fornito personale senza esperienza nel settore. E’ bene ricordare” ha concluso De Vita “che la Ugl è stata l’unica sigla a rigettare le ripetute mobilità aziendali ed a supportare i cosiddetti reintegrati nell’interesse stesso della Coca Cola Hbc Italia. Nel manifestare la nostra preoccupazione, ci dichiariamo ancora una volta aperti alla collaborazione con l’Azienda, purchè questa sia proficua, trasparente e virtuosa”.