Kalashnikov, Uzi, fucile e pistole: sequestrato l’arsenale del clan De Micco

Non si allenta la pressione delle forze dell’ordine nella periferia orientale della città e in particolare a Ponticelli

06.06.2017 - armi de micco (1)Un fucile mitragliatore da guerra Kalashnikov e una mitraglietta israeliana Uzi, un fucile a canne mozze, 2 pistole semiautomatiche, cartucce per armi di vario calibro: questo l’arsenale rinvenuto e sequestrato dai carabinieri nel corso di perquisizione a casa di Antonio Cavaliere, 55enne affiliato al clan camorristico dei De Micco operante nella gestione degli affari illeciti a Ponticelli.




La zona era stata recentemente già teatro delle stese per marcare il controllo e il predominio sullo spaccio, come dimostrato dalle decine di arresti dei carabinieri nel popolatissimo rione Conocal.

A fare irruzione in casa di Cavaliere i carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli e della Compagnia di Poggioreale che oltre alle armi micidiali hanno rinvenuto un giubbotto antiproiettile, un passamontagna, berretti e guanti di lattice. Durante le indagini conseguenti alla scoperta i militari hanno accertato che l’arsenale era anche nella disponibilità di Rocco Capasso, 44enne ritenuto elemento di spicco del clan, anch’egli arrestato.

Entrambi sono stati tradotti nel centro penitenziario di Secondigliano. Non si allenta la pressione delle forze dell’ordine nella periferia orientale della città e in particolare a Ponticelli: dopo il declino del temutissimo clan Sarno baby gang cercherebbero di emergere nel palinsesto camorristico locale distinguendosi per il modus operandi oltremodo violento. Si parlerebbe di gruppi di fuoco composti da killer poco più che adolescenti, spesso già cocainomani consumati, in grado di colpire ovunque nella zona e a qualsiasi ora del giorno.

Questo particolare contraddistinguerebbe i nuovi sicari del sistema: fanatici e spietati in più occasioni i baby killer avrebbero ostentato atteggiamenti di sfida nei confronti delle forze dell’ordine. Pistole puntate contro pattuglie di Falchi o contro pattuglie impegnate sul territorio testimoniano il livello d’incoscienza criminale di farabutti senza scrupoli che fanno vivere gli onesti cittadini nel terrore di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.