Gaetano Coccoli, trentanove anni, cassazionista, in campo per le imminenti elezioni amministrative come candidato sindaco, con un programma elettorale di trentuno pagine. Tante le tematiche e le criticità affrontate con un idea per una concreta soluzione:
- Cittadinanza attiva e periferie;
- Servizi alle persone (Welfare);
- Politiche per la scuola;
- Politiche giovanili;
- Politiche per la terza età;
- Politiche per il lavoro;
- Politiche per lo sport;
- Sicurezza e legalità;
- Cultura e internazionalizzazione della città;
- Turismo e smart city;
- Mobilità locale;
- Nuovo governo urbanistico (PUC);
- Legge speciale per Pompei;
- Fondazione Pompei
- Cultura locale;
- Grande progetto ‘Far rivivere gli Scavi’;
- Alcune idee e progetti in tempi certi.
Per ogni proposta viene illustrato l’iter che porterà alla concreta attuazione della stessa; è questo il modello scelto da Nino Coccoli, sostenuto dalla coalizione ProgrammiAmo Pompei, un gruppo che ha fatto dell’attivismo la propria bandiera e che è riuscito a compattare le periferie di Messigno, Mariconda, Molinelle e Ponte Persica. Al progetto, nato oltre un anno e mezzo fa, hanno aderito anche professionisti, commercianti e imprenditori del centro cittadino. Si tratta di una realtà composita, consolidatasi nei mesi, e sulla quale sono puntati gli occhi di molti. Tornando al programma elettorale, che reca la firma di Coccoli, vale la pena sottolineare ‘il taglio dei costi della politica: il sindaco e gli assessori rinunceranno al 25% del loro compenso’. Questo è quanto scritto nella quarta pagina del documento elettorale; un impegno preciso al quale l’avvocato, nell’ipotesi in cui dovesse diventare primo cittadino di Pompei, non potrà di certo sottrarsi. Nulla di simile si legge, invece, nei programmi elettorali dei candidati Pietro Amitrano, Andreina Esposito e Carmine Raimo.
Avvocato Coccoli lei parla in maniera inequivocabile, nel suo programma, di tagli ai costi della politica. Ci spieghi meglio.
In un momento storico in cui la crisi morde e sono tante le famiglie che hanno estrema difficoltà a sbarcare il lunario, ho sentito l’esigenza di assumere un impegno preciso fin da subito, che consiste nel taglio del 25% dei compensi di sindaco e assessori. Tutti gli amministratori che si sono succeduti a Pompei, fino ad oggi, hanno gridato al risparmio. Soltanto buoni propositi ma nulla di fatto, e questo è storia. Se dovessi diventare sindaco l’impegno che ho sottoscritto, mettendoci la faccia, sarà assolutamente mantenuto.
La quantità di denaro risparmiata come sarà utilizzata?
Dal centro cittadino alle periferie, la richiesta di maggiori interventi per la sicurezza è sempre più crescente. Sicurezza e legalità, un binomio inscindibile. Quali le proposte al riguardo?
Alla sicurezza di una città concorrono, ognuno per la propria parte ed in forte sinergia, Governo nazionale, Regioni, Province, Comuni ma anche forze sociali, volontariato e cooperazione sociale. Al Governo compete l’ordine pubblico e la repressione alla criminalità comune e organizzata; a Regioni, Province e Comuni lo sviluppo nel proprio territorio di interventi utili a contrastare e prevenire gli atti di criminalità. Il sindaco ha un campo d’azione molto limitato, ma può e deve valutare attentamente l’effettiva situazione, consapevole della differenza esistente tra sicurezza effettiva e sicurezza percepita. Ciò in premessa, la nostra idea è quella di proporre un utile strumento di collaborazione tra le forze di polizia: il ‘Patto per Pompei sicura’. Sarà effettuata una ‘mappatura del rischio’, ovvero un monitoraggio costante dei luoghi più sensibili, da attuarsi con le forze dell’ordine presenti sul territorio. La suddivisione della città in aree consentirà anche un miglior impiego delle forze di polizia: ognuna di queste dovrà garantire la presenza quotidiana su una zona. Tutto questo sarà attuato unitamente alla creazione di un vero e adeguato sistema di videosorveglianza della città, che è uno strumento molto poco utilizzato allo stato attuale. Voglio sottolineare, e concludo, che intendiamo migliorare l’illuminazione delle strade cittadine, soprattutto nelle periferie, perché in questo modo si contribuirà a garantire una maggiore fruibilità in sicurezza delle stesse.
Avvocato Coccoli, siamo alle battute finali della campagna elettorale. Terrà l’ultimo comizio venerdì 9 maggio in piazza Schettini. Qual è il messaggio che sente di voler rivolgere agli elettori?
Di votare per la giustizia e per la legalità. Lo dobbiamo a noi stessi e a tutti quegli eroi civili che hanno sacrificato la loro vita per combattere soprusi e malaffare. Il 19 luglio prossimo ricorrerà l’anniversario del vile attentato di via D’Amelio, in cui morì il giudice Paolo Borsellino. Guardi, di lui, mi piace ricordare una frase; l’ho ripetuta anche nei miei comizi elettorali ed è la seguente: “La rivoluzione si fa nelle piazze con il popolo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano”. Ebbene, auspico che i cittadini pompeiani scelgano di tagliare definitivamente i ponti con i signori della vecchia politica, che hanno disamministrato e ridotto la nostra città allo sfacelo più totale. Oggi l’alternativa c’è ed è rappresentata dal sottoscritto e dai suoi candidati al consiglio comunale. Tutte persone che non hanno amministrato neppure per un giorno la città e, pertanto, meritano il beneficio del dubbio rispetto a chi lo ha già fatto e, peraltro, malissimo. Abbiamo saputo gridare il nostro no al compromesso fin dall’inizio, raggiungendo il risultato di tenere fuori dalle nostre liste certi personaggi, che si sono collocati in due coalizioni precise guidate, rispettivamente, da Pietro Amitrano e Andreina Esposito, entrambi candidati alla carica di sindaco. La scelta per l’elettore è semplice; mai, come in questa occasione, è assolutamente netta. Se si vuole il cambiamento autentico, allora si deve votare per Nino Coccoli sindaco di Pompei. Se, invece, si preferisce la ‘restaurazione’, il ritorno del finto nuovo che avanza, allora ci sono Amitrano e la Esposito.