In decine di migliaia accorrono, nel mese di giugno, alla Basilica-Santuario di Sant’Antonio ad Afragola, la “Padova del Sud”, per venerare la taumaturga effige del Santo ma, quest’anno, c’è un motivo in più per raggiungere la meta di culto: la testa del Santo più grande al mondo. Nella cittadina a nord di Napoli, lo scorso 8 gennaio, durante la manifestazione “Sant’Antonio: i mille volti di una devozione”, organizzata dal comune di Afragola, dall’Associazione San Bonaventura onlus e dai Frati Minori di Napoli, con il contributo economico dell’Assessorato allo Sviluppo e Promozione del Turismo della Regione Campania, è stata inaugurata una scultura dalla grandezza eccezionale, opera del maestro Lello Esposito.
L’installazione artistica “Gli occhi di Sant’Antonio” ripropone il volto della effige conservata nella Basilica di Afragola. L’opera richiama un miracolo del Santo a difesa della intera città di Afragola. Nell’aprile del 1906 una eruzione del Vesuvio determinò il deposito di cenere e lapilli su tutti i paesi vesuviani e, durante la giornata dell’otto aprile, raggiunse addirittura la Puglia. Gli afragolesi, preoccupati dai continui boati e terrorizzati dalle colate di lava, ottennero una uscita straordinaria della statua del Santo. Le cronache del tempo raccontano che dove passava Sant’Antonio cessava la pioggia di cenere e lapilli e l’aria era liberata dai gas nocivi.
Il Santo dopo diversi giorni rientrò in Santuario irriconoscibile, il volto, proteggendo la città, aveva assunto sopra di sé la cenere e i lapilli e si era ridotto in condizioni pietose. Per riportarlo alla sua bellezza servì l’intervento di artigiani, che dovettero utilizzare scalpello e martello per eliminare le incrostazioni che si erano depositate sulla statua. Il maestro Esposito, riallacciandosi a questa vicenda, come base della scultura ha voluto utilizzare un grosso blocco di pietra lavica, del peso di circa trentadue quintali, e ha deciso di far posizionare il blocco a contatto con il terreno e l’erba, per simboleggiare la verdeggiante pianura che dal Vesuvio arrivava fino ad Afragola e richiamare il lavoro dei campi che, per secoli, è stato l’unico sostentamento delle popolazioni locali. Il volto del Santo è una riproduzione, quasi identica, dell’immagine conservata in Santuario, infatti, a fine ottocento, la statua di Afragola era conosciuta e venerata nel mondo come la “vera” effige, cioè il vero volto, di Sant’Antonio di Padova.
L’artista, però, ha deciso di ringiovanirne i lineamenti, con questa scelta vuole richiamare le nuove necessità per le quali il Santo deve intervenire con la sua intercessione. Il volto del Santo è giovane perché è rivolto alle sofferenze dei bambini e dei giovani: quelli abusati e sfruttati; quelli che vivono la sofferenza interiore per la separazione dei genitori; quelli che sono vittime di famiglie difficili; quelli che sono soggiogati dalle dipendenze. Il volto del Santo è stato realizzato presso la Fonderia Artistica del maestro Giuseppe Ruocco, ha un altezza di circa 180 cm e un peso di sei quintali. Il maestro Esposito ha donato al Santo e alla città la sua professionalità, decidendo di non prendere compenso, l’intera somma a disposizione è stata, quindi, utilizzata dalla Fonderia per realizzare un’opera dalla grandezza eccezionale. Nel complesso, infatti, l’installazione artistica “gli occhi di Sant’Antonio”, ha una altezza di oltre tre metri e il peso totale, tra bronzo e pietra lavica, raggiunge i 38 quintali. Si tratta della testa di Sant’Antonio più grande al mondo.