Rione Traiano di Napoli, ennesimo blitz: sigilli a 6 bunker dello spaccio

Denunciate due vedette che all’arrivo dei carabinieri avevano cominciato a urlare “Mario”, la parola convenzionale per avvisare i complici della presenza in loco di forze di polizia

I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Bagnoli e del Reggimento Campania hanno effettuato l’ennesimo blitz al rione Traiano, reprimendo i tentativi di riattivare le piazze di spaccio.

Per la settima volta ripristinati i sigilli a 6 bunker tra via Tertulliano e via Romolo e Remo, locali che erano stati sottoposti a sequestro perché usati come basi di spaccio nel corso dell’operazione che aveva portato a quasi 100 arresti.




Smontati e sequestrati 2 sistemi di videosorveglianza e cancellate di ferro: ancora una volta erano stati installati abusivamente a protezione dei bunker e denunciati 17 pregiudicati ritenuti responsabili di spaccio di droga e violazione di sigilli. Denunciate due vedette che all’arrivo dei carabinieri avevano cominciato a urlare “Mario”, la parola convenzionale per avvisare i complici della presenza in loco di forze di polizia.

Rinvenute e sequestrate, nascoste in zone condominiali dei complessi di edilizia popolare, una pistola mitragliatrice Skorpion, 3 pistole semiautomatiche con il colpo in canna e un revolver, tutte con relativo munizionamento e pronte all’uso. Sequestrate anche 36 cartucce di vario calibro, 150 grammi di hashish e 30 grammi di marijuana.

Tre gli arrestati in flagranza, tutti della zona e già noti alle autorità: si tratta di Claudio Volpe, 32enne, che durante una perquisizione domiciliare è stato trovato in possesso di 530 grammi di marijuana e 62 di cocaina, Luigi Cacace, 33enne, sorpreso nella notte sulla pubblica via, in stato di evasione dagli arresti domiciliari rimediati per spaccio e infine Giovanni Testa, 58enne, raggiunto da un’ ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per spaccio.

Il rione Traiano resta presidiato dalle forze dell’ordine : il fine è quello di impedire la riorganizzazione del sistema che imperterrito dopo ogni blitz avrebbe riaperto le piazze di spaccio cambiano solo location ,potenziando i sistemi di videosorveglianza e aumentando il numero di vedette.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.