Ergastolo per Umberto Accurso, ras della Vanella Grassi e fratello dell’ex boss, oggi pentito, Antonio. Questa la condanna inflitta ad Accurso accusato di essere presunto mandante del duplice omicidio dei fratelli Matuozzo. Accettata, nel processo di primo grado, la tesi dei Pm della Direzione distrettuale Antimafia Maurizio De Marco e Vincenza Marra. I legali del giudicato hanno fatto sapere che faranno ricorso in appello.
Le accuse
I 2 omicidi al centro delle accuse risalgono al 29 agosto 2013, a distanza di alcune ore uno dall’altro. Si trattò di un regolamento di conti interno all’organizzazione capeggiata da Accurso. Il primo ad essere ucciso fu Carlo Matuozzo, un referente della Vanella Grassi per il traffico di droga punito, secondo inquirenti e collaboratori di giustizia, per volere del suo stesso clan: fu attirato in una trappola e ammazzato brutalmente.
La pistola usata per eliminarlo si inceppò e Matuozzo fu finito a mani nude e il cadavere trafitto poi con alcune coltellate. Poche ore dopo la stesso destino toccò al fratello Antonio Matuozzo, che venne assassinato per evitare che si pentisse per vendetta facendo i nomi dei killer. Umberto Accurso, 25enne, è da un anno dietro le sbarre. Fu arrestato a metà maggio 2016 dopo un periodo di latitanza e dopo la decisione del Tribunale per i Minori, su richiesta della DDA, di allontanare i suoi due figli bambini da Secondigliano e dalla loro casa, vietando alla madre di avere contatti con loro se non avesse accettato il programma di protezione.
Il retroscena
Il giorno successivo all’esecuzione del provvedimento nella Secondigliano vecchia, non distante dal quartier generale del clan e dalla casa da dove erano stati portati via i bambini, la locale caserma dei carabinieri fu presa di mira da ignoti che spararono colpi di kalashnikov contro le finestre e i muri della struttura, colpendo anche alcune auto parcheggiate davanti all’ingresso.
Si pensò subito alla vendetta del boss, allora latitante, per la separazione dai figli ma si tratta di ipotesi che non hanno sortito alcun provvedimento nei confronti di Accurso. Oggi la condanna in primo grado all’ergastolo : potrebbe essere veramente l’inizio della fine del boss poeta, Accurso avrebbe scritto poesie e testi per cantanti neomelodici, dal grande carisma soprattutto sui giovanissimi di Secondigliano. Tanti i tatuaggi scolpiti sul corpo di affiliati e simpatizzanti di Umberto Accurso recintanti: “Nella gioia e nel dolore Vanella Grassi unico amore”.
Alfonso Maria Liguori