Castellammare. Su un tavolo ci sono banconote a perdita d’occhio, quasi impossibile contarle. Ricchezza e potere. Ricchezza è potere. Ci sono ragazzini, poco più che bambini, che sfoggiano tute come divise. Sulla schiena la scritta: “Io perdono ma non dimentico…e se posso mi vendico”.
Soldi, oggetti costosi, innumerevoli citazioni e moltissime sfide lanciate alle autorità sui social network: è questo l’inquietante quadro che dal web si riflette sulla realtà quotidiana. Siamo al centro antico di Castellammare di Stabia, o meglio, sui social che riflettono alcune particolari realtà del cuore della città.
Castellammare: resurrezione
È qui che sono nati o per meglio dire “risorti”, sulle ceneri della vecchia criminalità, gruppi dediti soprattutto ai traffici di droga. Santa Caterina, Acqua della Madonna, Caperrina: giovani, giovanissimi che stanno assumendo il ruolo di protagonisti nelle recenti informative di carabinieri e polizia, che avrebbero creato un “sistema” con più capi allo stesso livello e tantissimi sottoposti: corrieri, pusher, vedette.
Ragazzi talvolta non ancora maggiorenni che hanno già tracciato la loro strada, che fanno largo uso dei social, che si considerano una “famiglia” dove tutti sono “fratelli”. “Forza e coraggio la galera è di passaggio. – scrive qualcuno, mentre un altro digita – Noi senza paura della morte, specialmente senza paura di perdere la libertà distruggiamo il nemico”. E giù con simboli di pistole, messaggi per chi è in carcere e per i nemici, appunto, con la promessa che “tutto passa, niente si dimentica”.
Il lavoro ai tempi della crisi
I ragazzi hanno acquisito un potere che va legittimato, con la forza e l’ostentazione. Quelli del centro antico di Castellammare hanno inondato di droga le strade, hanno dato da lavorare in tempi di crisi, rappresentano la riorganizzazione e la discendenza di un sistema criminale mai realmente estirpato. “Bravi ragazzi” che stridono con la voglia di rinascere di un intero quartiere, con la voglia di fare delle tante associazioni di giovani le cui iniziative sociali e culturali si stanno moltiplicando. È una città a due velocità.
Le forze dell’ordine monitorano da tempo la situazione: negli ultimi due anni carabinieri e polizia hanno arrestato decine di persone per reati di droga. Sono stati scoperti anche diversi laboratori per il confezionamento in dosi di marijuana, cocaina e metanfetamina, ed è stato accertato in alcuni casi il coinvolgimento di minorenni nello spaccio di stupefacenti.
“Nessuno ci ferma”
Di mezzo non mancano le risse, le aggressioni, gli incendi, le sparatorie “sospette”. Carabinieri e polizia sono sulle tracce dei vertici dei gruppi. “La polizia ci arresta, il pm ci accusa, il giudice conferma. Ma a noi nessuno ci ferma”, dicono quelli del centro antico a cui piace la bella vita, gli orologi d’oro, i gioielli le auto di lusso, ma che hanno bisogno anche di armi da fuoco, coltelli e tirapugni. Che sfoggiano “uniformi” con scritte inquietanti mentre tagliano alberi tra i boschi per la raccolta della legna per i fucaracchi dell’Immacolata. Per le forze dell’ordine probabilmente hanno già cominciato ad investire in attività commerciali.
Loro citano Tony Montana di Scarface e vanno avanti. I ragazzi hanno scelto presto da che parte stare, hanno già cominciato, poco più che bambini, la loro personale guerra allo Stato, e al mondo. Inseguendo il sogno di restarne in cima anche solo per il tempo di durata di un vecchio film.
Francesco Ferrigno