E’ passato un anno dall’arrivo di Antonio Pannullo a Palazzo Farnese dopo la vittoria al secondo turno contro il suo avversario Gaetano Cimmino. Gli stabiesi hanno riposto nelle sue mani il duro compito di rilanciare la città di Castellammare abbandonata per troppi anni al degrado e all’abbandono. Al momento del suo insediamento, erano tanti i problemi presenti nella macchina comunale e 365 giorni dopo, poco si è mosso. Il sindaco, senza ombra di dubbio, è presente in città e cerca di operare per il bene dei cittadini ma i problemi sono tanti e per alcuni di essi non ci sono le giuste soluzioni.
Il momento più importante: l’apertura della villa comunale
Uno dei momenti più importanti per la squadra di governo di Toni Pannullo è stata l’apertura della villa comunale, anche se parziale. L’assessore competente, Pino Rubino, ha dovuto lavorare attentamente per superare alcune difficoltà (in primis il recupero dei fondi). Problemi, comunque, che sono presenti ancora oggi giorno: per il completamento del secondo tratto, anche se sembra tutto pronto, ci saranno dei nuovi ritardi. La ditta, Rf Appalti, ha già manifestato la sua intenzione di lasciare il cantiere se il Comune non provvederà a pagare gli operai (i Sal – Stato Avanzamento Lavori – non sono stati ancora mandati in Regione). L’apertura totale dovrebbe avvenire, se tutto procederà per il meglio, entro l’inizio di luglio.
Grandissima soddisfazione, comunque, per l’inaugurazione del primo tratto. Finalmente dopo anni Castellammare è ritornata a ricoprire un ruolo di prim’ordine nel palcoscenico turistico regionale e tutto potrà solamente migliorare entro le prossime settimane. Contemporaneamente al lungomare, Pannullo ha garantito anche il recupero di Villa Gabola, polmone verde del rione San Marco. Peccato, però, che non esista manutenzione in questo parco: pochi giorni dopo l’apertura, è ritornato il solito degrado (eliminato solamente grazie ad alcuni volontari). Completati, inoltre, anche i lavori in corso Alcide De Gasperi: anche qui enormi problemi avevano in passato bloccato il cantiere.
Terme, funivia e Palazzo del Fascio: il tridente dei fallimenti
Se per il lungomare e Villa Gabola bisogna solamente apprezzare il lavoro degli uomini di Pannullo, non si può dire la stessa cosa su altre tre grosse tematiche: terme, funivia e Palazzo del Fascio. Opere ferme, chiuse e per le quali non si conoscono ancora i tempi per una riapertura. Emblematico il caso Terme di Stabia: l’amministrazione comunale con il project financing ha tentato di garantire l’apertura quantomeno del complesso di via Brin ma tutte le offerte arrivate (solamente tre) non rispettavano i requisiti imposti dall’opposizione. Situazione sconcertante per le Nuove Terme: anche se di proprietà comunale, il complesso è abbandonato agli atti vandalici senza un piano serio di rilancio. A questo bisogna aggiungere il rapporto ormai teso con i termali con i quali è in atto una lotta da diverso tempo.
Secondo punto, funivia. Sia chiaro, in questa faccenda la responsabilità politica è minima: i lavori dovevano essere finanziati e salvaguardati dall’Eav. Ciò non toglie, però, che il sindaco e la sua squadra di governo non abbiano sollecitato a velocizzare i lavori, nei tempi giusti, sia la Regione che il presidente Eav De Gregorio. L’estate ormai entra nel vivo e la “panarella” avrebbe potuto garantire un maggiore afflusso di turisti. Al momento sia gli imprenditori del Faito che quelli stabiesi vivono un periodo di difficoltà. La funivia, comunque, dovrebbe essere riaperta a metà luglio.
Tutto fermo, come il primo giorno, per Palazzo del Fascio. In questo caso è molto complicato riuscire a venire a capo della questione dopo il caos creato con le ditte precedenti che hanno curato l’opera di riqualificazione (risolto solamente con l’arrivo dei tecnici del Tribunale di Torre Annunziata). Non si conoscono ancora i tempi effettivi per l’apertura della nuova biblioteca.
Bene la gestione del patrimonio archeologico, male le periferie
E’ stata ottima fino a questo momento la gestione del patrimonio archeologico della città di Castellammare. Grazie ad una serie di collaborazioni con la Soprintendenza di Pompei sono stati raggiunti obiettivi importanti anche per il futuro. Ripulita dai rifiuti anche la strada che conduce agli Scavi di Stabia. Peccato però per il degrado presente nei boschi di Quisisana anche e soprattutto per l’inciviltà di molti frequentatori della zona.
Degrado anche nelle periferie, specialmente in quella nord. Sono diverse le segnalazioni del Comitato Quartieri Uniti nella zona di Ponte Persica e Savorito. Nelle prossime settimane, però, l’assessore Balestrieri ha già garantito lavori di pulizia totale in vari quartieri della città per combattere le discariche abusive.
Altri 4 anni per poter migliorare
In un anno di amministrazione era difficile risolvere tutti i problemi ereditati dalle precedenti amministrazioni. Sarebbe stato significativo proporre quanto meno un progetto di rilancio del termalismo ma l’unico vero atto proposto dalla squadra Pannullo è fallito miseramente. Il futuro è ancora da scrivere: l’apertura del secondo tratto della villa potrebbe garantire nuovo entusiasmo a tutta la città. Ma per il momento la desolazione è tanta visto che le grandi promesse elettorali son state solo in parte mantenute.
Ottima anche la collaborazione con il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che nel corso degli ultimi mesi è stato accolto più volte nel territorio stabiese. In parte la filiera istituzionale è efficace. Funziona bene, invece, la maggioranza: nessun rimpasto di giunta al momento, nonostante le richieste, ma a breve ci sarà solamente una riassegnazione delle deleghe. Pannullo tira diritto per la sua strada consapevole che l’operato di un’amministrazione va visto alla fine dei cinque anni: questo primo bilancio potrà essere smentito già nelle prossime settimane.
Gennaro Esposito