Ancora capannoni sequestrati nell’area industriale di Marano

Alcune delle quali da ultimare e di proprietà della Iniziative industriali di Sant'Antimo, la società di scopo dei fratelli Raffaele e Aniello Cesaro

Ancora capannoni sequestrati nell’area industriale di Marano. Sigilli ad ulteriori 6 strutture, alcune delle quali da ultimare e di proprietà della Iniziative industriali di Sant’Antimo, la società di scopo dei fratelli Raffaele e Aniello Cesaro, sono state sequestrate dai carabinieri.




Sotto sigilli anche alcuni terreni a ridosso del polo industriale di via Migliaccio. Il valore dei capannoni, 31 complessivamente, e dei terreni si aggirerebbe intorno ai 6 milioni di euro. Nel contempo l’inchiesta dei Pm Visone e Di Mauro sarebbe ad una svolta: a finire nel registro degli indagati Salvatore Di Nunzio, commercialista e consulente del palazzinaro maranese Angelo Simeoli, alias “Bastone”, ritenuto contiguo al clan Polverino. Di Nunzio è indagato per concorso in falso materiale.

Tra gli indagati figurano, oltre ai fratelli Cesaro, Maria Femiano, segretaria degli imprenditori di Sant’Antimo, l’ex sindaco di Marano Mauro Bertini, l’ex dirigente dell’ufficio tecnico comunale Gennaro Pitocchi, l’imprenditore e politico Antonio Di Guida, ad oggi detenuto e il tecnico Oliviero Giannella.

Una brutta vicenda che accende ancora una volta i riflettori sui rapporti tra mala impresa e camorra: un fiume di denaro sporco puntualmente ripulito e investito in attività pseudo legali riconducibili a potenti clan del sistema. Un articolato meccanismo produttivo messo in essere dal crimine organizzato che coinvolgerebbe politici, funzionari pubblici, imprenditori e insospettabili professionisti della Napoli bene.

Proprio su quest’ultimo punto i giudici starebbero ascoltando con particolare attenzione i collaboratori di giustizia al fine di dare finalmente un volto ai burattinai della camorra, agli insospettabili professionisti partenopei pronti a far fruttare gli investimenti della malavita in complesse operazioni finanziarie estero su estero, con particolare riferimento al settore immobiliare e ristorativo.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.