“Emanuele S.”: la scritta apparsa nelle scorse ore in via Bonito a Castellammare di Stabia apre numerosi squarci inquietanti. Cosa significano quelle parole disegnate con lo spray nero su una vecchia uscita di sicurezza di una sala bingo chiusa da anni a pochi passi dal centro antico della città?
Potrebbe trattarsi di una semplice firma messa lì per caso, o uno scherzo di cattivo gusto. Già perché quella scritta potrebbe riferirsi ad Emanuele Sibillo, il boss della cosiddetta “paranza dei bambini” del rione Forcella di Napoli, ucciso il 2 luglio del 2015 nel corso di un agguato.
Emanuele S.
Emanuele S.: i clan di camorra emergenti composti da giovanissimi nel capoluogo partenopeo moltissime volte hanno utilizzato e continuano ad utilizzare codici più o meno cifrati, trasmessi attraverso tatuaggi o scritte sui muri, appunto, per comunicare. Spesso tra i vicoli dei quartieri di Napoli ci si può imbattere in frasi del tipo “Emanuele Sibillo 17” o “E. S. 17” o ancora “F. S.”, “6.17” e così via.
Si tratta di omaggi al capoclan ammazzato a 19 anni mentre era latitante, sfuggito ad un maxiblitz delle forze dell’ordine ma non ad un agguato organizzato dai clan rivali. Il 17 è dovuto al fatto che la S è la 17esima lettera dell’alfabeto, mentre la 6a è la F di Famiglia: 6.17, ovvero Famiglia Sibillo.
Il caso di Castellammare è più semplice di così: il nome di Emanuele è scritto per esteso mentre la sola S è puntata. Tutto ciò si presta a numerose interpretazioni in un periodo storico in cui nella città delle acque si è tornati a sparare per ferire e gambizzare giovanissimi, appunto. È successo qualche settimana fa al rione Annunziatella durante una sagra, è accaduto al quartiere ex Cmi.
A Castellammare si torna a sparare
Tanto più che la scritta è apparsa, ben visibile dalla strada, a pochi passi dai vicoli che tanto ricordano quelli del centro antico di Napoli. Anche a Castellammare proprio tra quei vicoli è attiva una nuova generazione di baby criminali che è arrivata dopo anni di quiete. Diversi gruppi che gestiscono la Caperrina, Licerta, l’Acqua della Madonna, spesso eredi dei vecchi camorristi morti o in galera.
È realmente un messaggio di tale stampo la scritta Emanuele S.? A Castellammare hanno voluto omaggiare il boss ucciso, il suo presunto carisma? O ancora è il segnale di un’alleanza duratura?