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Inchiesta Consip: il pm di Napoli Henry John Woodcock è indagato dalla Procura

henry john woodcock consipIl Pm di Napoli Henry John Woodcock è indagato dalla procura di Roma, nell’inchiesta Consip, per rivelazione di segreto d’ufficio. Per concorso nel reato è indagata anche la giornalista Federica Sciarelli.

L’inchiesta sui due riguarda la pubblicazione, alcuni mesi fa, da parte del Fatto Quotidiano, di un articolo sulla fuga di notizie che coinvolge il ministro Lotti e alti ufficiali dei carabinieri (tutti hanno sempre respinto l’addebito) attraverso la quale i dirigenti della Consip sarebbero venuti a conoscenza dell’inchiesta avviata dai Pm napoletani sulla stessa Centrale Acquisiti. Sciarelli avrebbe fatto da tramite tra il Pm e il giornalista del Fatto.




“Ho assoluta fiducia nei colleghi della procura di Roma – ha detto Woodcock – e sono quindi certo che potrò chiarire la mia posizione, fugando ogni dubbio ed ombra sulla mia correttezza”. “Non posso aver rivelato nulla – ha detto Sciarelli – perché Woodcock non mi svela nulla delle sue inchieste”.

Continua così il valzer sull’inchiesta Consip che ha portato in carcere il noto imprenditore campano Alfredo Romeo. Tra responsabilità prima quasi certe poi di fatto confutate di familiari di noti politici nazionali, tra cui Tiziano Renzi padre dell’ex premier Matteo, prende corpo una vicenda che presenta continui colpi di scena.

Ad aver sbagliato prima un encomiato capitano dei carabinieri, Gianpaolo Scafarto, poi, ovviamente circostanza tutta ancora da provare, niente di meno che Henry John Woodcock, considerato uno dei Pm più in vista di Napoli per la delicatezza delle inchieste ad oggi condotte.

L’opinione pubblica è spaccata in due: c’è chi grida al complotto contro la famiglia Renzi, alla persecuzione contro Romeo e chi invece ipotizza che l’ufficiale dell’Arma e il Pm di Napoli abbiano toccato poteri troppo forti e che ora ne paghino le conseguenze. La parola ovviamente spetta adesso alla magistratura: conveniamo con il pensiero di Woodcock che ripone massima fiducia nei colleghi capitolini certo di una rapido e benevole esito del procedimento che lo vede indagato.

Alfonso Maria Liguori

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