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Scafati, questione ospedale: continua l’epopea del fu Mauro Scarlato

Fu Mauro Scarlato - ScafatiA Scafati si torna a parlare di sanità, di diritto alla salute e di pronto soccorso. Un mantra, da quando si sono chiusi i battenti dell’emergenza del “Mauro Scarlato”, nosocomio con alle spalle oltre 50.000 prestazioni sanitarie annue, che operava non solo per i cittadini Scafatesi ma è punto di raccordo in un agglomerato urbano da oltre 150.000 abitanti.

La sanità campana, vittima del dissesto economico-gestionale è stata commissariata dal Governo centrale, che intervenne con decreto n°49 del 27/9/2010 avente ad oggetto “riassetto della rete ospedaliera e territoriale, con adeguati interventi per la dismissione/riconversione/riorganizzazione di presidi non in grado di assicurare adeguati profili di efficienza e cli efficacia; analisi del fabbisogno e verifìca dell’appropriatezza: conseguente revoca degli accreditamenti per le corrispondenti strutture private accreditate; conseguente modifica del Piano Ospedaliero regionale in coerenza con il piano di rientro. Modifiche ed integrazioni.”

Il 31 Maggio 2010 la prima mobilitazione, un sit-in organizzato dal “coordinamento dei giovani di centro-sinistra” presso l’atrio del nosocomio, allora erano ancora pochi a mobilitarsi nonostante l’ imminente chiusura e le vane promesse di riconversione. Tanto, troppo tempo è passato da quelle ore in cui alcuni ragazzi si sono incatenati all’esterno dell’ ospedale a battersi per il diritto alla salute (e alla vita). Molte manifestazioni si sono succedute negli anni, più o meno partecipate dalla cittadinanza scafatese (ricordiamo l’incontro pubblico del 29 Ottobre nello stesso 2010, la veglia del 26 Marzo 2011, il corteo del 12 giugno 2012 e gli incontri avvenuti a Napoli tra il “Comitato per la tutela del Mauro Scarlato” e le istituzioni, che hanno portato a lievi cambiamenti nel piano previsto inizialmente).

Con la delibera n°15 del 2011 il Consiglio comunale scafatese aveva raggiunto una posizione unanime, superando le diatribe partitiche: Bisognava garantire per Scafati una rete di emergenza, capace di far fronte alla maggior parte delle urgenze. Tale emergenza doveva necessariamente prevedere i reparti di Cardiologia UTIC, Rianimazione, Chirurgia d’ urgenza e Traumatologia.

Molte sono state le iniziative volte a sensibilizzare la cittadinanza sullo spinoso caso “Scarlato”, ricordiamo le firme raccolte dal giornalista Marco Esposito, quelle raccolte dal Comitato per la Tutela del Cittadino, da Sel e da altre realtà cittadine.
Si è parlato dello scarlato quando, nel 2016 in campagna elettorale per le regionali, l’ attuale governatore della Campania Vincenzo De Luca aveva promesso una pronta riapertura dell’ emergenza a Scafati, promesse a cui è seguita una triste retromarcia negli ultimi giorni.
Nell’ultimo anno l’ex primo cittadino di Scafati si è costituito parte civile nel processo penale contro l’ex sub-commissario alla sanità Bortoletti, contestando la validità e soprattutto la concretezza dei dati di percorrenza tra Scafati ed i nosocomi più vicini dell’ASL Salernitana(Nocera Inferiore e Sarno).

Parallelamente alla battaglia intrapresa dall’ ex primo cittadino ed al suo legale avv.Marra, nel 2017 vengono raccolte nuove firme per sensibilizzare la cittadinanza su un tema che non deve passare in secondo piano. Per la nuova raccolta si mobilitano cittadini ed attivisti politici locali, supportati da diverse realtà cittadine (gruppi Facebook, cittadinanza attiva ed alcune attività commerciali che hanno ospitato la raccolta per le firme). Al diniego della riapertura del “Mauro Scarlato” annunciato alla stampa da De Luca, i promotori della nuova raccolta hanno incontrato il governatore campano all’inaugurazione della stazione “Villa Regina- Antiquarium”, durante il quale non c’è stato un vero chiarimento sulla reale situazione e l’incontro, che doveva servire a far chiarezza, si è trasformato in uno scontro poco piacevole.

Ci aspettiamo che un tema come il diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione e caro a tutti i cittadini, non venga banalizzato o strumentalizzato per piccoli giochi di palazzo, ma che venga portato avanti con la stessa serietà da tutte le forze politiche presenti sul territorio. La salute è di tutti, e la vita non ha colore.

 

G.R.

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