Il Comune, quindi, utilizza la mano forte contro colui che gestiva il giro di estorsioni nella periferia nord della città, in particolar modo al rione Cmi e Ponte Persica. A dare l’annuncio della decisione è stato l’assessore all’Ambiente Francesco Balestrieri che ha spiegato: “Il tale Salvatore Luminoso, arrestato ieri per l’infamante reato di usura, sarà licenziato. L’uomo era ancora a disposizione del Comune di Castellammare perchè proveniva dall’organico della fallita Multiservizi”.
Nei prossimi giorni, quindi, quando partirà il processo contro l’imputato e la sua famiglia, si avrà anche l’ufficialità del suo licenziamento. Secondo quanto raccolto dai carabinieri agli ordini del maggiore Donato Pontassuglia, Luminoso era solo un membro della famiglia a gestire il giro di usura e di estorsioni. Quando le sue povere vittime non potevano pagare, scattavano anche violenze fisiche.
I retroscena dell’inchiesta: terribile la storia della nonnina
Sono tantissimi i retroscena dell’inchiesta contro il gruppo di usurai. La vicenda della nonnina, residente nella periferia di Castellammare, è quella più terribile. Mese dopo mese era costretta a versare gran parte della pensione agli strozzini. Poche ore di ritardo causavano le ire degli indagati: “Ora che vengo io vado fino a sopra, la prendo e la butto di sotto”. La donna, vedova, si era rifugiata per qualche giorno a casa della figlia, fuori città, ma a nulla era servito. Ogni giorno ed ogni ora veniva perseguitata con minacce telefoniche: irripetibili gli epiteti contenuti nelle carte dell’inchiesta. La donna era in uno stato di totale sottomissione secondo gli investigatori.