L’Antimafia sequestra beni per 10 milioni di euro ai clan Orlando e Nuvoletta

A carico di 16 indagati ritenuti elementi di spicco del clan “Orlando” e di quello dei “Nuvoletta – Lubrano”, entrambi operanti nei Comuni dell’hinterland a Nord del capoluogo campano

Diciotto cavalli da corsa e barca di lusso sequestrati dai Carabinieri a clan del napoletano. Indagini coordinate dalla DDA. Sequestrati beni per 10 milioni di euro. Sigilli a 23 immobili (ville e appartamenti), 78 rapporti bancari o postali, quote societarie di varie attività (tra le quali quelle di maggioranza di una scuola privata), 8 aziende e 2 esercizi commerciali, 18 cavalli da corsa, una imbarcazione di lusso di 15 metri ormeggiata nel porto di Pozzuoli e 10 auto.




Sono i beni, del valore complessivo stimato 10 milioni di euro, che i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno sequestrato in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea a carico di 16 indagati ritenuti elementi di spicco del clan “Orlando” e di quello dei “Nuvoletta – Lubrano”, entrambi operanti nei Comuni dell’hinterland a Nord del capoluogo campano.

Il provvedimento è stato emesso dopo una più ampia attività investigativa che il 18 aprile aveva portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 32 affiliati ai clan. Continua inesorabile l’offensiva delle forze dell’ordine e della magistratura contro i potenti sodalizi criminali del sistema: l’obiettivo è quello di colpire i clan negli interessi economici limitandone così enormemente potere offensivo e capacità infiltrativa nei vari strati della società.

Grazie infatti ad un impero economico a disposizione camorristi senza scrupoli riuscirebbero a insinuarsi nelle stesse istituzioni corrompendo infedeli appartenenti alle forze di polizia, cattivi politici e usando imprenditori collusi come presta nome. Un segnale importante per i cittadini che devono riporre massima fiducia nella Stato inteso come unico riferimento per ogni onesto contribuente. In tal senso la prevenzione assume un ruolo fondamentale: solo educando alla legalità le nuove leve, garantendo occupazione sarà possibile strappare giovani esistenze alle ciniche logiche di una camorra che condanna a morte migliaia di adolescenti con la lusinga di una vita agiata e rispettata che al contrario termina troppo presto in un mare di sangue sull’asfalto o in carcere.

Alfonso Maria Liguori

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteCambia il sistema camorra a Napoli: crollano i vecchi clan con le accuse dei pentiti
SuccessivoStuprata dal branco a 15 anni, giovane di Pimonte costretta a scappare in Germania
Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.