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Spaccio e detenzione di marijuana, 32enne pregiudicato arrestato a Gragnano

gragnanoDurante un servizio di osservazione i carabinieri di Gragnano hanno notato su via Roma la cessione di una dose di marijuana. Agostino Avitabile, un 32enne del luogo già noto alle forze dell’ordine, la aveva appena venduta a un acquirente poi segnalato alla Prefettura di Napoli. I militari hanno bloccato Avitabile e hanno poi perquisito la sua abitazione rinvenendovi altri 25 grammi di marijuana.

Arrestato per spaccio e detenzione di droga a fini di spaccio, dopo le formalità è stato tradotto ai domiciliari in attesa del giudizio con rito direttissimo. Ennesimo arresto per spaccio e per marijuana a Gragnano nell’ultimo periodo. I carabinieri, controllando attentamente il territorio dei Monti Lattari, sta tentando di eliminare qualsiasi piazza di spaccio nel comprensorio stabiese. L’arresto di Avitabile si aggiunge ad una lista al momento lunghissima composta anche da personalità di prim’ordine nel palcoscenico criminale.

Gragnano, terra preferita dai narcos

Un grosso incendio sviluppatosi tra i boschi a Gragnano, in località Caprile, alcuni giorni fa mise in allarme cittadinanza e forze dell’ordine: il sospetto è che il rogo possa essere stato legato al narcotraffico di marijuana sui Monti Lattari. In queste ore carabinieri e magistratura stanno monitorando la situazione: pochi giorni fa è ripartita la caccia alle piantagioni di cannabis sulle aree demaniali dei Lattari e non è la prima volta che le forze dell’ordine si trovano difronte ad incendi appiccati ad hoc.

Il metodo utilizzato per appiccare i roghi riguarda l’utilizzo di micce a combustione lenta ricavate da sacchi di juta. Le micce vengono imbevute di combustibile come il cherosene e poi tenute insieme attraverso il fil di ferro. In questo modo le micce possono bruciare anche per un’ora e mezza prima che scoppi l’incendio vero e proprio, con i piromani già lontani. Una volta bruciato, il bosco produce una cenere composta da fosforo, potassio e azoto. Fertilizzanti naturali, insomma. A quel punto bisogna solo seminare per ottenere una piantagione di cannabis. Le indagini di forze dell’ordine e pm oplontini, perciò, si sono tutt’altro che fermate.

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