“Ci vediamo tra un anno” così Nino Spagnuolo aveva saluto amici e familiari nel marzo del 2016 prima di costituirsi al carcere di Melfi, in Basilicata. Il ras di Scanzano decise di consegnarsi alle forze dell’ordine prima che il giudice firmasse l’ordine di esecuzione per scontare un residuo di pena dopo che era stato trovato in possesso di una pistola mentre era agli arresti domiciliari. Il giovane è tornato in libertà proprio negli ultimi giorni avendo terminato la condanna inflitta dalla magistratura.
Nino Spagnuolo è detto, negli ambienti della camorra stabiese, ‘o capastorta. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti e secondo quanto emerso dalle indagini, il ras era uno degli esponenti di spicco dell’ambiente criminale stabiese. Avrebbe raggiunto l’apice della sua “carriera” dopo gli arresti di molti capi clan appartenenti alla cosca dei D’Alessandro che opera nel quartiere di Scanzano a Castellammare.
I precedenti di Spagnuolo
Spagnuolo ha dovuto trascorrere dodici mesi in carcere per una condanna definitiva incassata per detenzione di arma da fuoco risalente al 2011. Nell’estate del 2012, però, l’attenzione delle forze dell’ordine si concentrò sull’esponente della cosca di Scanzano dopo essere stato gambizzato nel corso di un raid alla Marina di Vico Equense. La dinamica dell’episodio lasciava pensare ad un regolamento di conti all’interno dell’ambiente camorristico ma soprattutto ad un ruolo di prim’ordine occupato dal 40enne stabiese.
Dopo i fatti del 2011 e del 2012, venne nuovamente arrestato nel 2013 per poi rimediare “semplicemente” l’obbligo di firma. In questo arco di tempo, secondo i carabinieri, Spagnuolo avrebbe dato inizio ad alcune frequentazioni con gli esponenti del clan D’Alessandro di Castellammare e molti altri della camorra locale stabiese. Per muoversi tranquillamente in città senza rischiare ulteriori raid, si servì anche di alcuni “autisti” della cosca di Scanzano violando così gli obblighi ai quali era sottoposto. Dopo il residuo di pena scontato nell’ultimo anno, Nino Spagnuolo è ritornato in libertà proprio nell’ultima settimana.