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Napoli, alto impatto a Forcella: sequestrate armi e droga

Nell’ambito dell’operazione “Alto Impatto” nella zona di Forcella, nel pomeriggio di sabato la Polizia di Stato ha controllato 200 persone, 70 delle quali gravate da precedenti di Polizia. Sono state elevate 25 contravvenzioni al codice della strada e 10 motorini sono stati sequestrati.

Effettuate nel contempo alcune perquisizioni, e, nel corso di una verifica in uno stabile ubicato nella via Salvatore Trinchese al civico 10, sedente alle spalle del noto teatro Trianon, i Falchi della Squadra Mobile hanno rinvenuto una cassaforte nel muro di un terrazzo sito al secondo piano.




Non riuscendo a rintracciare alcun proprietario della cassaforte, i poliziotti hanno sradicato la stessa dal muro, accorgendosi che solo la porta anteriore era blindata mentre il retro era aperto ed hanno rinvenuto: 1 pistola Beretta mod. 92 FS con matricola abrasa, caricatore senza cartucce, canna con matricola e puntatore laser, tutto stipato in un plico, 1 pistola Beretta mod. 98FS con due caricatori privi di cartucce, chiusi all’interno di un plico, 4 scatole di munizioni chiuse e sigillate, 11 cartucce calibro 9 mm. Marca Luger contenute in un plico, un bilancino elettronico di precisione, 1 pietra di sostanza di colore biancastro risultata essere cocaina per un peso di gr. 350 e infine sostanza erbacea di colore verde risultata essere marijuana per un peso di circa 905 grammi.

La pistola Beretta 98FS risultava essere stata rubata il 15 giugno scorso. Tutto il materiale rinvenuto è stato sequestrato a carico di ignoti e posto a disposizione dell’autorità giudiziaria. Un’operazione che testimonia il livello di guardia sempre alto nella zona da parte delle forze dell’ordine: spira una brutta aria all’interno del sistema operante nel cuore storico di Napoli. I vecchi clan sarebbero interessati da conflitti interne e attacchi violenti da parte di baby gang oltremodo ramificate sul territorio. La parola d’ordine per le uniformi di Stato è prevenire e reprimere sul nascere stese e agguati per salvaguardare la pubblica sicurezza e la qualità d’esistenza dei cittadini.

Alfonso Maria Liguori

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