Nelle prossime ore arriverà anche l’esercito nelle zone colpite, tra Torre del Greco ed Ercolano. Aiuteranno le pattuglie dei carabinieri, protezione civile, polizia e vigili del fuoco che ancora oggi sono a lavoro per ripristinare lo stato dei luoghi. La mano dell’uomo dietro il mega incendio che ha interessato diverse zone del Vesuvio è certa: difficilmente un evento naturale ha una simile portata e forza.
Tanta paura in una giornata interminabile
I primi allarmi sono stati lanciati ieri all’ora di pranzo. Per tutto il pomeriggio due canadair della protezione civile hanno compiuto decine di viaggi per tentare di spegnere l’incendio prelevando l’acqua del mare nei pressi del Golfi di Napoli. Da terra decine di soccorritori hanno fatto il possibile per domare le fiamme. Tra i primi soccorritori, oltre che semplici cittadini, anche il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, che si è subito messo a lavoro per salvare gli ettari di macchia mediterranea inghiottiti dal fuoco.
Problemi di natura respiratoria per molti residenti a confine tra Torre del Greco ed Ercolano. Il fumo nero è arrivato in parte anche nella zona orientale di Napoli e quella settentrionale di Torre Annunziata. Tanta paura per molti residenti e per molti napoletani: per un’intera giornata il Vesuvio è stato avvolto nelle fiamme.
L’arrivo dell’esercito per prevenire ulteriori incendi
Un controllo maggiore potrebbe essere utile ma sarà difficile riuscire ad eliminare una volta per tutte questo fenomeno: come testimoniato anche dall’ultimo incendio, i piromani hanno incendiato la vegetazione in diversi punti (anche molto distanti) per rendere più difficili le operazioni di spegnimento.