Torre Annunziata, è il giorno più lungo tra rabbia e dolore: ritrovate le otto vittime

Rabbia, dolore, sgomento: sono solo alcuni dei sentimenti di tutta la popolazione di Torre Annunziata dopo il crollo della palazzina di ieri mattina all’alba. Dopo una giornata intera di scavi, i vigili del fuoco hanno estratto dalle macerie i corpi di otto persone: quattro membri della famiglia Guida (papà Pasquale, mamma Anna Duccio, e i due figlioletti Salvatore e Francesca), tre della famiglia Cuccurullo (l’architetto del Comune Giacomo, la moglie Edy Laiola, e il figlio Marco) e una sarta che viveva da sola, Giuseppina Aprea. Le forze dell’ordine sono state a lavoro per tutta la notte quando sono stati estratti per ultimi i corpi dei due bambini.

Tutta la città piange le otto vittime: una tragedia evitabile?

Fin dalle prime ore successive al crollo della palazzina, la rabbia si è diffusa a Torre Annunziata. Lo stabile in questione, come hanno spiegato alcuni cittadini e vicini di casa, era pericolante da tempo e non dava le necessarie garanzie. Non a caso la famiglia Guida aveva deciso di cercare una nuova casa per essere più sicuri. In attesa di completare le operazioni di scavo e tutti i rilievi, viene ovviamente esclusa la possibilità di un crollo naturale: la Procura di Torre Annunziata infatti ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati, per disastro colposo.

A far perdere la stabilità dell’edificio dovrebbero essere stati i lavori che si stavano realizzando ai piani superiori: per questo motivo ieri pomeriggio l’architetto responsabile è stato ascoltato dai carabinieri di Torre Annunziata. Saranno giorni lunghissimi di rabbia e dolore i prossimi a Torre Annunziata con il sindaco Ascione che dovrà subito lavorare per mettere in sicurezza tutte le altre abitazioni pericolanti. Nel territorio oplontino ce ne sono tantissime ed è arrivato il momento di intervenire per evitare tragedie come quella di ieri. Le indagini dei carabinieri e della polizia di Stato continueranno senza sosta nelle prossime ore anche per studiare tutto il fascicolo relativo al fabbricato di Rampa Nunziante: la colpa umana è evidente.

Vigili del fuoco ancora a lavoro

Sono ancora a lavoro, nel frattempo, i vigili del fuoco. Nei pressi di Rampa Nunziante diverse unità giunte da tutta Italia stanno lavorando per rimuovere tutte le macerie e per determinare le cause effettive del crollo. Torre Annunziata, invece, si ferma per un giorno: tantissima sofferenza per ogni singolo cittadino e soprattutto per i familiari. Familiari che ieri sono restati per tutta la giornata nei pressi della palazzina caduta sperando, e pregando, in un ritrovamento. Nulla di tutto questo c’è stato.

Grazie all’aiuto delle fotocellule, i soccorritori hanno lavorato per tutta la notte per individuare tutti i corpi delle vittime. L’ultimo ritrovamento questa mattina alle ore 4 quando è stato estratto Pasquale Guida. Stremati tutti i soccorritori che hanno dovuto lavorare per oltre 24 ore per dare speranza ad un’intera città e ad un’intera nazione ma, purtroppo, il crollo ha avuto un pessimo epilogo.

Le vittime

Torre Annunziata palazzo crollato6Sono otto le vittime di questa immane tragedia che ha colpito Torre Annunziata. Due famiglie distrutte dal crollo di uno stabile durante le ore del sonno, senza riuscire a mettersi in salvo. La prima è la famiglia Guida composta da papà Pasquale, la moglie Anna Duccio, i figli Salvatore e Francesca. Distrutto anche il nucleo familiare dell’architetto del Comune Giacomo Cuccurullo: hanno perso la vita, con lui, anche la moglie Edy Laiola e il figlio Marco che era tornato a casa poche ore prima del crollo. Infine Giuseppina Aprea, sarta che viveva da sola.

Il cordoglio della politica e dei vip

Tutti hanno voluto esprimere il proprio cordoglio per il crollo della palazzina a Torre Annunziata. In primis il sindaco Ascione che è stato per tutta la giornata nei pressi dell’abitazione in questione, insieme ai parenti e ai soccorritori: “E’ un tragedia che ha colpito l’intera città. I primi due piani erano disabitati e interessati da lavori di ristrutturazione. Dove risiedevano le famiglie delle vittime erano il terzo e quarto. Connessione tra i lavori e il crollo? Non possiamo dirlo ancora”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Ciro Immobile e Stefano De Martino, due noti cittadini oplontini: “Sono vicino al mio popolo che soffre, forza Torre Annunziata” ha scritto l’attaccante della Lazio su Facebook. Il ballerino, invece, con grande dolore ha commentato: “Con estremo dolore vengo a conoscenza della tragedia che ha colpito la mia città. Torre Annunziata ancora una volta viene attraversata da un destino infame e crudele. Mi unisco alla sofferenza dei familiari delle vittime, sono con voi”.

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