Nel giro di pochi mesi avevano scatenato il terrore nella periferia nord di Castellammare di Stabia ed ora, grazie alle indagini delle forze dell’ordine, ben tre ragazzi di soli 20 anni sono stati fermati. Si tratta di Francesco Savarese, Giuseppe Russo e Gaetano Cavallaro ritenuti colpevoli dei due raid, uno al Cmi qualche settimana fa e uno all’Annunziatella durante la festa di quartiere. Domani mattina tutti e tre dovranno comparire davanti al gup per la convalida del fermo.
Raid all’Annunziatella: fu Savarese a sparare
Dopo il concerto di Tony Tammaro, alla festa del rione Annunziatella, secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, fu Francesco Savarese a sparare proprio contro Gaetano Cavallaro. Nel raid punitivo fu aiutato da Giuseppe Russo che, con il suo scooter, riuscì a far scappare l’amico che esplose sei colpi di pistola, ferendo anche due innocenti. Dopo mesi di indagini, e dopo la visione dei filmati di videosorveglianza, è stato possibile identificare il colpevole che nel frattempo aveva fatto perdere le sue tracce.
Agguato al Cmi: Cavallaro si vendica del gesto
Ha deciso di vendicarsi, però, Gaetano Cavallaro dopo il ferimento all’Annunziatella. Secondo le forze dell’ordine, avrebbe partecipato al raid che vide il ferimento di Cristofer Lambiase, cugino di Savarese. L’offesa subita doveva essere per forza di cose vendicata: fu così che nel giro di poche settimane Cavallaro riuscì nel suo intento. Le indagini, anche in questo caso, hanno permesso di identificare il mandante del raid che sconvolse la periferia nord di Castellammare.
Agguato in villa comunale alcuni mesi fa: tutto collegato?
Cavallaro, inoltre, è stato anche vittima di un diverso raid sviluppatosi in villa comunale alcuni mesi fa. Anche in quella occasione, però, i proiettili lo ferirono solamente di striscio, tanto che riuscì a mettersi in salvo. Da quell’evento, Castellammare è diventata un far west con un altissimo clima di tensione nei quartieri e con ragazzi, giovanissimi, già pronti a farsi giustizia da soli.
Non si conosce ancora il movente
Ancora da decifrare il movente dietro questa scia di sangue. Secondo quanto ricostruito inizialmente, la pista più probabile è quella passionale. Si vocifera di una ragazza in comune che è diventata il motivo di liti e i raid a colpi di pistola. Le forze dell’ordine, però, devono ancora mettere in ordine tutti i tasselli. Nel frattempo tutti sono in attesa della convalida del fermo.