Boscoreale è quel paese in cui la mattina è facile trovare piccole discariche dove il giorno prima non c’erano. All’inciviltà ormai dilagante nel nostro territorio, si unisce una buona dose di indifferenza dell’amministrazione comunale nei confronti dello sviluppo di politiche sociali che invece dovrebbero essere la priorità principale in un territorio apatico.
Quest’ultime a Boscoreale, da qualche anno, appaiono in evidente crisi e come al solito sono le fasce più deboli ad essere maggiormente colpite. Il dissesto economico, sembra ormai aver paralizzato le attività di sostegno sociale ai cittadini boschesi.
Pochi mesi fa sono state celebrate opere, come i lavori di un nuovo parcheggio nel centro storico, additate come soluzione al miglioramento della vita quotidiana dei cittadini.
Di questo sarà sicuramente felice chi ora potrà parcheggiare la propria autovettura, ma non la penseranno allo stesso modo i disabili ai quali è stato tolto il trasporto gratuito e gli anziani a cui è stata tolta l’assistenza domiciliare.
Il disinteresse dell’amministrazione comunale verso lo sviluppo di politiche sociali appare ormai evidente agli occhi dei cittadini.
La questione “Vittorio Pozzo”, ad esempio, ha esplicato l’incapacità del Comune di far usufruire alle società sportive e ai cittadini di una struttura dotata di campo in erbetta, spogliatoi e spalti; Sono diversi anni che non si riesce ad indire una gara di appalto per l’affidamento del campo affinché possa essere restituito alla comunità.
Un’altro caso che crea non poche perplessità è rappresentato dal mancato utilizzo di alcuni fondi per la ristrutturazione del plesso scolastico di via Nicola De Prisco, I.C 2 Dati. Infatti i 398.915,00€, che sarebbero dovuti servire per la manutenzione straordinaria e per la riqualificazione dell’istituto scolastico, sono stati destinati ad altre opere pubbliche.
La scuola non sembra avere poca rilevanza solo dal punto di vista strutturale degli edifici come nel caso della Dati, ma un notevole deficit da parte del Comune e dei servizi sociali sembra essere rivolto anche alla formazione scolastica dei giovani.
Una questione molto annosa nel nostro territorio è appunto la dispersione scolastica. Nonostante le scuole aderiscano ai progetti Miur al fine di contrastare questo fenomeno, i risultati non sembrano essere quelli sperati soprattutto nelle zone più disagiate del paese. Recentemente attraverso il progetto di servizio civile “A scuola insieme” contro la dispersione scolastica, si sarebbero dovute svolgere attività culturali e ludiche per favorire l’inserimento scolastico. Purtroppo i volontari furono utilizzati solo come passacarte all’interno degli uffici comunali non potendo assolvere ai compiti delineati dal bando.
Un paese che vuole crescere dal punto di vista civico non può abbandonare chi dovrebbe essere il nostro futuro e non ci dobbiamo stupire se ancora oggi tanti cittadini, adulti e adolescenti, non hanno alcun rispetto del territorio in cui vivono.
Gianluca D’Ambrosio