Poco dopo le ore 21 di ieri, improvvisamente, sulla strada statale sorrentina a Castellammare di Stabia, una serie di fuochi pirotecnici vengono fatti esplodere a pochi centimetri dalle moltissime auto in transito.
Una scesa usuale per il territorio vesuviano, dove è tradizione concludere le cerimonie, che siano battesimi, comunioni o matrimoni, con un bello spettacolo. Meraviglie per gli occhi, certo. Ma estremamente pericolose.
Già perché come accaduto appunto ieri sera a Castellammare i fuochi pirotecnici vengono solitamente posizionati all’esterno dell’hotel o del ristorante in questione, a distanza “di sicurezza” dall’ingresso e, forse, dagli invitati. A quel punto i grossi cartoni con all’interno le batterie pronte ad esplodere, vengono innescate e poi abbandonate a bordo strada.
Nel caso della strada statale parliamo di un’arteria che di questi tempi viene percorsa da migliaia di auto e moto ogni giorno, con tanto di imbocchi e di uscite di gallerie. In questo caso la distanza di sicurezza di cui sopra viene completamente meno.
I fuochi cominciano ad esplodere e a salire in aria per comporre gli effetti tanto graditi agli ospiti a pochissima distanza dalle auto, sul marciapiedi. Durano diversi minuti durante i quali tutto potrebbe accadere: potrebbero essere colpite auto, moto, pedoni. Qualcuno potrebbe perdere il controllo del veicolo. Un motociclista appena uscito dalla galleria potrebbe spaventarsi dall’improvvisa deflagrazione. E così via.
C’è davvero bisogno dell’ennesima tragedia per progredire? I fuochi pirotecnici devono essere gestiti in maniera accorta da professionisti, non certo lasciati su un marciapiedi ad esplodere. Ma i ristoratori devono accontentare il cliente che vuole i fuochi. E gli sposi meritano i fuochi d’artificio. E così via.
Il caso della zona collinare stabiese non è certo isolato. Episodi come quello di ieri si registrano ad ogni ora del giorno in ogni Comune del vesuviano. Molte volte anche in piena notte e molte volte le batterie vengono lasciate a marcire per settimane. Ma questi sono altri discorsi…