Pomeriggio di fuoco, fumo e improvvise fiamme nel centro della città di Gragnano.
Erano le 15.45 circa quando i residenti e i passanti della strada che collega via Vittorio Veneto con via Roma sono stati circondati da fumi che in breve tempo si sono resi sempre più coprenti.
La storica, ormai ex, stazione ferroviaria è andata in fiamme.
Nel pomeriggio odierno il vento ha compito il suo dovere, ha spostato aria e fiamme. Il rogo, partito nello spazio adiacente la palestra di via Vittorio Veneto, ha assunto fin da subito la classica forma di cerchio sempre più ampio in diametro.
Si ritiene sia partito, probabilmente, dall’ennesimo mozzicone buttato ancora acceso. Il vento, la secchezza della zona hanno fatto il resto.
Tempestivo l’intervento dei residenti, gente ché lì ci abita. Hanno in molti utilizzato i vari idranti del civico 113, negli ultimi anni interessato dal nuovo impianto anti-incendio. Altri hanno attinto da altri impianti di irrigazione presenti sul territorio adiacente alla zona interessata dalle fiamme.
In tutta la lunghezza c’erano giovani intenti a placare e spegnere le fiamme che in meno di dieci minuti hanno arso tutto.
All’arrivo dei vigili del fuoco, era stato quasi tutto spento, al punto che i pompieri si sono concentrati nella zona più vicina alla villetta di Aldo Moro. Qualcuno di essi ha raggiunto i ragazzi in via Veneto e ha prestato il suo contributo usando gli stessi idranti del condominio, evidentemente efficienti.
L’intero spiazzale, un tempo scenografia per il trenino che collegava, nel periodo prima della chiusura, Gragnano con Castellammare, è stato recentemente ripulito dalle alte erbacce cresciute nel corso dei mesi.
Tale zona è lasciata in uno stato di abbandono che rasenta l’incredibile. Le erbe e le sterpaglie crescono velocemente ma non con la stessa frequenza la zona viene ripulita. Va aggiunto che a ciò si aggiunge l’inciviltà dei condomini dei due palazzoni di via Vittorio Veneto, quelli che affacciano su tale spazio. La mala educación porta l’uomo a fare di ogni spazio che va oltre casa sua una sorte di appendice della propria pattumiera.
Ecco che tra vegetazione incolta spuntano bottiglie di plastica, vetro, sacchetti di spazzatura e infiniti mozziconi di sigarette e fazzoletti appallottati.
Lo stesso incendio due anni fa, sempre nella ferrovia di Gragnano
Successe già due estati fa, la stessa cosa. Lo spiazzale, allora non rasato in tempo dagli operatori e non ripulito dei rifiuti piovuti dal palazzo di fronte, andò a fuoco. Le erbe alte e secche bruciarono in poco tempo e fu molto più complicato spegnere le fiamme.
Come oggi, il vento non aiutò. I residenti in zona potrebbero raccontare, come gli esercenti, delle formiche arrivate nei loro locali spostate proprio dal vento che mosse residui di roghi e tutto ciò che abitava il piazzale indisturbato, tra cui i piccoli insetti.
Anna Di Nola