Secondo quanto emerso dalle indagini, l’episodio si è verificato lo scorso 5 giugno quando l’imprenditore ha avuto il primo incontro con i due. In più di un’occasione, ha sempre manifestato la sua contrarietà a quanto gli imponevano gli affiliati dei “Cesarano” che non hanno gradito il suo rifiuto. Una vera e propria estorsione che si è consumata a Castellammare di Stabia e che è stata prontamente scoperta dalle forze dell’ordine. Uno dei due colpevoli, secondo quanto ricostruito, D’Apice, era libero grazie ad un permesso premio.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari di Napoli e prevede anche l’aggravante del metodo mafioso. Una volta avute a disposizione tutte le prove utili per incastrare i due affiliati dei “Cesarano”, la polizia di Stato si è mossa ed ha arrestato entrambi (ora sono rinchiusi nella casa circondariale di Poggioreale).
Duro colpo al clan Cesarano di Ponte Persica
Continuano i controlli, quindi, a Castellammare di Stabia dove sia la polizia di Stato che i carabinieri stanno assicurando alla giustizia un numero considerevole di affiliati alla camorra. Dopo l’omicidio Fontana di alcune settimane fa, Castellammare è praticamente blindata con controlli in diversi quartieri del degrado per prevenire eventuali vendette. I clan stabiesi, secondo quanto emerso dalle ultime indagini, sono ancora impegnati attivamente nello spaccio di droga, nell’usura e nell’estorsione.
Gennaro Esposito