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Stazione Av Afragola: inaugurata, sequestrata, già puntellata. La City e le coperture che cadono

stazione av afragola 1

Stazione Av Afragola, alta velocità avveniristica: promessa, inaugurata, poco frequentata, sequestrata, già puntellata. Poche ore fa carabinieri e pm sono tornati nel luogo del domani per mettere nuovi sigilli. Oggi, però, è stato sequestrato il parcheggio dell’area ovest, un’area di circa 15mila metri quadri realizzata forse su luoghi non bonificati, su terreni inquinati da rifiuti interrati negli anni scorsi. È l’ipotesi della Procura di Napoli Nord che vuole vederci chiaro e che ordinerà carotaggi per le analisi del sottosuolo. Già che c’erano militari, Asl e vigili del fuoco hanno controllato tutto il cantiere appurando la presenza di alcuni operai in nero.




Ombre pesanti

Sono moltissime le cose poco chiare di questa stazione Av Afragola, inaugurata in pompa magna lo scorso 6 giugno alla presenza addirittura del premier Paolo Gentiloni. Poche ore dopo i carabinieri hanno sequestrato il bar, l’unico della stazione, e il parcheggio, entrambi per mancate autorizzazioni. Poi ci sono stati problemi alle pompe idrauliche per il sottopasso, unica via d’accesso al complesso. E poi ancora un sequestro, e l’ombra pesante che dietro la lottizzazione dei terreni, la gestione degli appalti delle opere secondarie urbane ci sia la mano del clan di camorra dei Moccia.

La stazione-capolavoro

È dal 6 giugno, insomma, che le autorità vanno e vengono da questi luoghi nelle campagne a nord di Napoli. I treni che passano e che si fermano in questa stazione-capolavoro progettata dallo Studio Zaha Hadid sono pochi; così come i passeggeri ed i servizi, quasi inesistenti. Ci sono dubbi sulla fretta di inaugurare il complesso, dubbi sui materiali utilizzati, su un parcheggio forse costruito su una discarica. Poco meno di un mese dopo l’inaugurazione il sottopasso di accesso è rimasto chiuso per molto tempo. Il problema era un malfunzionamento del sistema di aspirazione delle acque reflue causato da un furto di rame contenuto in una cabina elettrica.




Stazione Av Afragola: Mediterranean 15 Million City

“Lo snodo ferroviario di Napoli Afragola può essere definito, al di là di ogni retorica, la porta d’accesso alla Mediterranean 15 Million City”, spiega Roberto Pagone, direttore Investimenti Area Sud della Rete Ferroviaria Italiana. Pagone strizza l’occhio al progetto di riqualificazione del sistema trasportistico, avviato dai Paesi scandinavi, chiamato The Scandinavian 8 Million City. Da noi siamo arrivati a 15 milioni sommando le popolazioni di Campania, Puglia, Molise, Calabria e Sicilia.

Il progetto dello Studio Zaha Hadid

Sul mensile La Freccia, distribuito gratuitamente da Ferrovie dello Stato sui treni dell’Alta Velocità, si parla della stazione Av Afragola come di un’infrastruttura che dal 2022, quando sarà completa, diventerà un grande hub di interconnessione a servizio dei collegamenti veloci da un lato con il Nord, dall’altro in direzione Bari e Reggio Calabria. Anche la Circumvesuviana dovrebbe raggiungere Afragola. “Il progetto – si legge – porta la firma di Zaha Hadid, l’archistar di fama mondiale scomparsa lo scorso anno, vincitrice nel 2003 di un concorso internazionale indetto da Fs italiane”. La Cnn ha inserito la stazione tra le opere più attese e belle del 2017. Eccoci, quindi.

70 milioni e tanti stop

La stazione dell’Alta velocità di Afragola è costata circa 70 milioni di euro. I cantieri furono aperti nel 2003 con la consegna prevista nel 2008. I quasi dieci anni di ritardi sarebbero dovuti a numerosi stop per mancanza di fondi e inchieste sulla ditta che stava operando. Nel 2015 subentrò nel progetto il Gruppo Astaldi, quotato in borsa, uno dei più affermati Contractor in Italia e nel mondo. In due anni Astaldi, che tra le altre cose ha realizzato anche la stazione della metropolitana di Toledo a Napoli, considerata una delle più belle d’Europa, ha fatto sì che la stazione aprisse. Con Astaldi anche cinque ditte in subappalto. A marzo 2017 è stato poi annunciato che il Gruppo Astaldi, in consorzio con Salini Impregilo, si è aggiudicato il contratto per la progettazione e la realizzazione del tratto Napoli-Cancello della linea ferroviaria Av/Ac Napoli-Bari, per un valore di 397 milioni di euro.




Viaggio tra cantieri e nastri bianchi e rossi

Arrivare alla stazione Av Afragola non è affatto difficile. È molto comodo per chi è abituato a gettarsi nel traffico infernale di piazza Garibaldi sperando di non perdere un treno. Tra le campagne e qualche stradina e molti cartelli emerge l’enorme complesso bianco che somiglia a un serpente. Siamo arrivati. Il parcheggio, sorvegliato da vigilantes, è gratis al momento (le sbarre sono alzate e le macchine per il pagamento dei ticket si trovano dietro nastri rossi e bianchi) ed è semivuoto. In lontananza si notano ancora cantieri, betoniere e operai all’opera. Qui hanno pensato a tutto: ci sono addirittura le stazioni di rifornimento per le auto elettriche.

I servizi sono puliti e funzionanti

Si va verso la stazione. Ci sono le scale mobili, e, dall’altro lato, lo spazio che dovrebbe essere riservato ad autobus e taxi. Salite le scale, all’interno c’è uno spazio dedicato allo Studio Zaha Hadid con render, filmati e modellini dei progetti realizzati ed in corso di realizzazione in tutto il mondo. Poi c’è la biglietteria, vuota, il bar, chiuso, locali per chissà cosa e nient’altro. Sembra un complesso fantasma. E lo è. Ah, i bagni ci sono, e sono puliti e funzionanti. Si attende l’arrivo dei treni al piano superiore, non sulla banchina alla quale si accede con un tappeto mobile. Se si alza lo sguardo si può notare ciò che dovrà essere completato, la galleria commerciale.

Una copertura puntellata

A che punto siamo? Ci troviamo in mezzo a indagini di carabinieri e Procura, che sembrerebbero non voler dare pace ad una grande opera dai troppi lati oscuri ed ai problemi che emergono giorno dopo giorno nella struttura. L’impianto antincendio è terminato, la galleria commerciale praticamente non esiste ancora, mancano anche le pareti perimetrali. È stato aperto solo un corridoio nel complesso per accedere alle banchine. Altre fonti ci dicono che il progetto avrebbe meritato manodopera più qualificata e materiali maggiormente all’altezza. Il pavimento all’ingresso, nella zona delle scale mobili, si starebbe già spaccando. Doveva essere di pietra lavica, invece è di cemento di bassa qualità. Ma è ancor più grave quanto stava accadendo su una banchina, ancora chiusa al pubblico, dove la copertura stava già crollando. È stata puntellata appena in tempo. Attendendo il 2022.

Francesco Ferrigno

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