“Oltre a un maggior controllo delle presenze è necessario però puntare anche a punizioni più immediate e concrete e, su questo, è determinante il ruolo dei dirigenti che devono prendersi le responsabilità per licenziare i dipendenti che truffano, anche senza aspettare le sentenze definitive” ha aggiunto Borrelli per il quale “se non si fa così, visti i tempi della giustizia in Italia, rischiamo di dover pagare fino alla pensione lo stipendio agli assenteisti”.
“Gli assenteisti, oltre a prendere soldi non dovuti, creano anche un danno alla collettività con la loro assenza perché non offrono il lavoro per cui sono pagati e, al tempo stesso, danneggiano l’immagine della pubblica amministrazione dove lavorano tante persone che svolgono egregiamente il loro compito” ha concluso Borrelli per il quale “questi danni vanno recuperati costituendosi parte civile nei processi per chiedere un adeguato risarcimento”.
Alle parole di Borrelli noi aggiungiamo “vergogna”: ci sono padri e madri di famiglia che anelano a un lavoro stabile, spesso avendo anche terminato gli studi, e non lo trovano, giovani che si spostano di migliaia di chilometri per sopravvivere e ci sono ancora esseri spregevoli, farabutti che si arrecano il diritto di giocare a proprio piacimento con mansioni lavorative che sono indegni di ricoprire.
Nessuna pietà per questa gente: immediato licenziamento con assegnazione dello stesso impiego a persone meritevoli. Così si salva l’Italia, così si tutelano le speranze delle nuove leve. Il resto sono solo chiacchiere al vento che fanno da cornice ad una vita sin troppo breve divisa in chi ha tanto e chi non possiede nulla.
Alfonso Maria Liguori