L’assassino 16enne avrebbe prima sgozzato le vittime e poi fatte a pezzi con un coltellaccio. Un quadro raccapricciante emerso dietro il duplice omicidio di Luigi Rusciano e Luigi Ferrara i cui corpi furono trovati, lo scorso mese di febbraio, interrati, nelle campagne di Afragola e fatti a pezzi. Un delitto che ha suscitato incredulità, per l’efferata ferocia dell’esecuzione, nello stesso Questore di Napoli Antonio De Iesu.
L’ennesima testimonianza di dove possa spingersi la cosiddetta maturità criminale di un minore capace di pianificare un delitto così efferato nei minimi particolari e con incredibile lucidità. Il movente sarebbe stato quello di conquistare spazi di potere e di controllo nel settore del contrabbando che è ritornato tra gli affari principali della criminalità organizzata. Erano in affari le vittime e i carnefici, in un’area criminale riconducibile al clan degli Amato-Pagano nella quale si è poi creata una organizzazione parallela che gestiva per l’appunto il contrabbando di sigarette.
A un certo punto D’Andò, figlio di Antonio D’Andò probabile vittima di lupara bianca e ritenuto elemento degli scissionisti , e il minorenne avrebbero deciso di prendere il posto dei boss Rusciano e Ferrara. La macabra scoperta, cui si arrivò dopo una segnalazione, fu fatta ad Afragola in piena campagna, Contrada Ferrarese, nelle immediate vicinanze di una discarica. La Polizia giunta sul posto ritrovò i 2 cadaveri divisi in 4 parti e posti sotto un albero di mimose per attutire il tanfo della decomposizione.
Alfonso Maria Liguori