Non si placano le polemiche dopo il voto sul bilancio della scorsa settimana. La maggioranza, nonostante una piccola crisi interna, è riuscita ad approvare le variazioni anche grazie all’aiuto di Antonio Marino, consigliere comunale eletto nel centrodestra (lista Uniti per Stabia) che ha preferito votare a favore della squadra Pannullo. Gaetano Cimmino, candidato sindaco, con Vincenzo Ungaro, hanno attaccato pesantemente il consigliere e la polemica ormai sta caratterizzando il dibattito politico stabiese.
“Antonio Marino si è comportato da vigliacco senza dignità legato solo alla poltrona che non conosce nemmeno il significato della parola ‘politica’. Anzi, persone come lui sono il simbolo del fallimento della politica, sempre più distante dai cittadini. Vorremo tanto conoscere i termini di ‘ingaggio’ del consigliere Marino. Vorremmo tanto ascoltare le ragioni di un tradimento subdolo, vorremmo proprio ascoltare il parere dei suoi elettori a cui ha voltato le spalle senza scrupoli. Continui a tacere, Marino, doppiogiochista di professione. Gli è riuscito benissimo finora, perché parlare e umiliarsi ancor di più?”. Così Gaetano Cimmino, leader dell’opposizione di centrodestra in consiglio comunale.
L’attacco di Cimmino
“Non ha avuto neppure la dignità di prendere la parola in consiglio comunale e spiegare le ragioni che lo hanno spinto a votare in favore dell’approvazione del Bilancio. – ha continuato Cimmino – Un provvedimento ricco di tagli assai lontano dalle politiche del centrodestra sempre in difesa dei cittadini. Leggo che aveva in serbo per me rancori dettati, probabilmente, dall’incapacità di giustificare un comportamento inammissibile per il vivere politico, civile e democratico. Parole vomitate a caso, il cui peso sono quello che rappresenta: zero assoluto.
Quando sono passato dal Pd al centrodestra non esitai a motivare la mia decisione e sono stato sempre premiato dagli elettori, per rispetto dei quali ho adottato una politica coerente ai programmi. Marino, invece, non avverte neanche l’obbligo morale di giustificare la sua migrazione nel centrosinistra non solo al suo elettorato, ma anche a Massimo De Angelis, creatore della lista Uniti per Stabia con cui è stato eletto, e a tutti i candidati della lista, dato che ogni singolo voto è stato fondamentale per garantirgli un seggio in consiglio comunale. E pensare che durante la campagna elettorale, Marino aveva sottoscritto un programma comune sposando il nostro progetto e ponendosi in aperta contestazione col centrosinistra.
Cimmino: “Marino, cosa ti hanno promesso?”
“Avevamo già percepito che stesse meditando il transito nel Pd, bloccato in attesa del responso del Tar in merito al ricorso presentato da Emanuele D’Apice. Evidentemente, consapevole di rischiare il posto a novembre, ha alzato la posta e si è venduto al centrosinistra, sposando la causa di un consigliere comunale eletto in una civica e che ha aderito poi al Pd. Cosa lo avrà indotto a cambiare così repentinamente la sua visione di coalizione? Nel calcio, si sa, i trasferimenti da una squadra all’altra si verificano generalmente in virtù di un aumento d’ingaggio.
Sarei curioso, invece, di capire in politica cosa spinge questa gente a cambiare casacca e a tradire il proprio elettorato. Entrato in consiglio comunale per un colpo di fortuna dopo tante scoppole e bocciature è lui il vero simbolo del fallimento della politica. Sin dall’inizio ha rivelato la sua inaffidabilità e non è riuscito a fornire alcun contributo alla causa. Considerando che in consiglio comunale si è limitato a proferire i monosillabi ‘sì’ e ‘no’, vien da chiedersi chi gli abbia scritto il testo con cui ha provato a screditarmi. Non è mai stato in grado di prendere la parola neanche una volta in assise e dovrebbe vergognarsi di sostenere una figura che fa l’assessore solo per non andare a lavorare fuori città”.
La delusione di Ungaro
“Non consento a nessuno – ha poi spiegato Vincenzo Ungaro, capogruppo consiliare di Prima Stabia – di sminuire il candidato sindaco del centrodestra alle ultime elezioni. Cimmino è arrivato secondo nelle preferenze, costringendo il Pd al ballottaggio e riducendo la forbice nel testa a testa a soli 3mila voti. Il nostro candidato sindaco ha aggregato l’elettorato di centrodestra ancor più della coalizione stessa. E Marino non ha avuto neanche il coraggio di spiegare pubblicamente in consiglio comunale i motivi del suo voto favorevole al bilancio.
Il sentore del suo voltafaccia si avvertiva già in occasione della sua candidatura al Consiglio della Città Metropolitana a sostegno di Luigi de Magistris, una mossa che gli fruttò soltanto una pessima figura dato che ha raccolto una manciata di preferenze. Si vergogni del maldestro tentativo di giustificare il suo tradimento scaricando su altri responsabilità che non hanno alcun fondamento”.