Terme di Stabia, fallisce anche il bando per l’advisor. Perchè ignorare ancora Federterme?

terme di stabiaL’amministrazione comunale non riesce a far ripartire le Terme di Stabia. Dopo il fallimento del project financing per le Antiche Terme (tutte le offerte sono state escluse per varie inadempienze), anche il bando proposto dalla Sint per la ricerca di un advisor è fallito del tutto. L’unica offerta presentata è stata analizzata questa mattina e ritenuta non idonea. Spenti gli entusiasmi che già si respiravano la scorsa settimana alla chiusura del bando.

L’advisor, secondo le intenzioni della Sint (partecipata del Comune di Castellammare), doveva aiutare proprio questo organo, in compagnia dell’Ente stabiese, a formulare un piano industriale capace di ridare vita all’intero complesso termale. Così non è stato e ora la maggioranza a sostegno del sindaco Antonio Pannullo è chiamata ad agire di conseguenza. In queste ore, l’amministratore unico di Sint, Biagio Vanacore, il sindaco di Castellammare e altri soci, si incontreranno a Palazzo Farnese per discutere del futuro.

Bando flop, una sola offerta presentata

Il bando per l’advisor è stato un flop fin dal primo momento, inutile girarci intorno. Alla scadenza del bando, la scorsa settimana, una sola offerta è stata presentata. La Ri.For.Med., del tutto inesperta nell’ambito del termalismo, senza un sito Internet di riferimento, con sede operativa a Napoli, è stata l’unica a presentare la documentazione richiesta. Ma se il bando era di ampio respiro, al quale potevano partecipare società da tutto il mondo, perchè l’offerta è stata solamente una? Dubbio lecito per tutti gli addetti ai lavori e per i lavoratori termali.

Anche se Biagio Vanacore ha espresso la sua soddisfazione per il risultato raggiunto, oggi è arrivata la doccia fredda con l’esclusione dell’unica società che aveva presentato un’offerta. Sint e Comune continuano a guardare altrove per il rilancio del complesso termale quando basterebbe ascoltare chi ha già offerto il proprio aiuto.

Perchè ignorare ancora Federterme?

Il presidente di Federterme, Costanzo Jannotti Pecci, durante l’incontro che si ebbe il 10 luglio scorso in Regione, offrì l’aiuto della sua società per il rilancio dell’area di Terme di Stabia. Inoltre, spiegò che il recupero di un patrimonio così importante come quello stabiese non può passare per vari advisor o per i project financing visto che non sono realizzabili in ambito termale. L’amministrazione comunale, però, ha deciso comunque di seguire la sua strada ignorando, per il momento, l’aiuto proposto.

Federterme, tra le tante sue attività, “svolge anche attività di consulenza relativamente alla materia termale nei confronti di Enti pubblici e soggetti privati. Federterme servizi è organizzata per sviluppare, redigere e collaborare alla realizzazione di studi, piani di fattibilità, progetti gestionali relativamente alla creazione e/o ristrutturazione di Centri Termali e/o di Benessere. Svolge altresì attività di tipo immobiliare relativamente alla locazione degli immobili di proprietà”. Tutto ciò è facilmente consultabile sul sito stesso della società. In parole povere: Federterme potrebbe svolgere quel lavoro che l’advisor avrebbe dovuto fare ma con meno problemi burocratici e maggiore velocità. Perchè allora ignorare ancora una volta questa possibilità? Perchè non accettare l’aiuto invece che proseguire su strade tutt’altro che sicure?

La questione Terme di Stabia continua a far discutere e continua ad essere sempre più complicata. I lavoratori termali (in attesa dei corsi di formazione e dei protocolli d’intesa promossi lo scorso 10 luglio in Regione) attendono da tempo delle risposte dalla maggioranza che non sono ancora arrivate. La squadra Pannullo, infatti, non è stata ancora in grado di risollevare le sorti del termalismo stabiese fallendo miseramente in entrambi i progetti proposti.

Sint, l’incubo della messa in liquidazione

Intanto il tempo passa e settembre si avvicina. In quella data la società partecipata del Comune di Castellammare dovrà avere un fatturato di circa 500mila euro per evitare la messa in liquidazione secondo i termini della riforma Madia. Biagio Vanacore si è sempre detto ottimista a riguardo ma la semplice vendita dei parcheggi non basta per risollevare i debiti di Sint. Allo stesso tempo, neanche il mutuo rinegoziato con MPS. A tutto ciò si aggiunge l’incapacità di salvaguardare il bene del complesso del Solaro che ogni giorno è vittima di atti vandalici e di continui furti, come documentato anche dalle opposizioni.

Gennaro Esposito

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