Omicidio di Ciro D’Onofrio a Salerno: rischio faida per la droga

L'uomo, 35 anni, è arrivato a bordo del suo motorino nella zona di Mariconda quando sul posto è giunto il killer a bordo di uno scooter che ha esploso diversi colpi di pistola

esponente apicale casalesi omicidiUna serena domenica d’estate macchiata dal delitto avvenuto nella zona orientale di Salerno. Regolamento di conti, questa la prima ipotesi investigativa su cui si lavora. Non si esclude alcuna ipotesi per l’omicidio di Ciro D’Onofrio ammazzato nella tarda serata di ieri in città. Un agguato portato a termine mentre in strada c’erano diverse persone che si stavano trattenendo davanti a un locale.




L’uomo, 35 anni, è arrivato a bordo del suo motorino nella zona di Mariconda quando sul posto è giunto il killer a bordo di uno scooter che ha esploso diversi colpi di pistola. Per D’Onofrio sono stati inutili i tentativi di soccorso da parte degli operatori delle ambulanze Croce bianca ed Humanitas accorsi sul posto. Gli investigatori vagliano diverse piste, tra cui quella dello spaccio di droga. Urla e molte donne che si sono sentite male tant’è che due equipaggi di ambulanze hanno dovuto prestare soccorso a diverse persone che hanno accusato malori.




Impressionante un urlo di una donna che spalle ai curiosi ha gridato: «La legge non esiste. Dobbiamo farci giustizia da soli». Un urlo che fa tremare i polsi per quello che potrebbe comportare nella malavita salernitana. Tra i presenti anche alcuni bambini: «voglio vedere Ciro sparato», avrebbe esclamato una bambina in braccio a un familiare. Una brutta vicenda per Salerno: il timore è che questo omicidio segni l’inizio di una nuova guerra di camorra con ogni probabilità per il controllo delle piazze di spaccio sul territorio.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.