“Sul crac della Parmalat del Mare ora spunta anche una mazzetta da 100mila euro fornita in una scatola di cioccolatini a Fabrizio Giaccone, ex colonnello della Guardia di Finanza. Chiediamo subito un intervento al governo perché non scoppi un nuovo caso Consip con presunte ipotesi di corruzione che coinvolgono anche le forze dell’ordine. Il fallimento della Deiulemar è uno degli scandali piu’ eclatanti del nostro Paese ma questo governo ha gli occhi ancora foderati di prosciutto. E’ sempre così, quando ci sono di mezzo banche, obbligazioni e risparmiatori da dissanguare”.
Lo dichiara Luigi Gallo, deputato del Movimento Cinque Stelle, annunciando la richiesta inviata al ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, di avviare le procedure per una sospensione cautelare all’ex colonnello della Guardia di Finanza di Torre del Greco, Fabrizio Giaccone. Secondo gli organi di stampa, Giaccone avrebbe ricevuto una tangente da 100mila euro “per rallentare le verifiche sulle obbligazioni emesse dalla Deiulemar”, somma già sequestrata all’ex colonnello. L’ipotesi è stata già confermata dal Riesame.
“Sospettavamo che dietro questa truffa megagalattica ci fosse un caso di corruzione – ricorda Gallo -, lo abbiamo fatto presente attraverso interrogazioni parlamentari e in una lettera a Bankitalia che ci ha risposto come già nel 2000 la Deiulemar fosse coinvolta in indagini per abusivo esercizio dell’attività finanziaria. Già in quegli anni partirono le prime segnalazioni alla procura della Repubblica, alla Dia e al nucleo speciale di polizia valutaria. Eppure lo scandalo è scoppiato solo nel 2012. Mi chiedo, se le informazioni fossero filtrate prima avremmo potuto salvare dal lastrico migliaia di famiglie italiane? Nel 2013 abbiamo chiesto una commissione parlamentare d’inchiesta sul crac, spinti dalle famiglie che hanno sete di giustizia. Il governo ci ha risposto picche ma adesso basta. Ci dimostrino di avere attenzione a questa vicenda e Padoan non chiuda ancora una volta gli occhi”.