«Il ritiro del piano di ricostruzione della scuola “de Curtis” è l’ultimo “capolavoro”, ironico s’intende, della giunta Varone. Complimenti per i tre anni persi e per i 558mila euro di spese di progettazione gettati nel cestino. Soldi nostri, soldi dei contribuenti».
A dirlo è l’ex consigliera comunale di Sant’Antonio Abate e leader del gruppo «Oltre», Donatella Donadio.
«Fino a pochi giorni fa, quello dell’istituto scolastico era un progetto necessario, anzi urgente; oggi si scopre che se ne può fare a meno. E i rischi di agibilità paventati dall’Amministrazione? E i problemi di sicurezza sbandierati davanti ad alunni e genitori giustamente impauriti? Va tutto bene, ora? – aggiunge – Bene hanno fatto il consigliere Mario Abagnale, in particolare, e gli altri colleghi dell’opposizione come Nicola Mercurio a sollevare il caso e tenere alta l’attenzione».
«Ci dica ora, però, il sindaco Varone, che ha ben deciso di non partecipare alla seduta di giunta che ha ratificato il ritiro del piano, che idee ha in mente per i prossimi progetti che dovranno essere finanziati coi fondi liberati dalla “de Curtis” – ha concluso la Donadio –: perderemo altri anni preziosi impegnando risorse per lavori che non andranno mai in porto oppure, finalmente, riusciremo a vedere qualcosa di concreto nel nostro territorio? La chiarezza, a questo punto, oltre che un diritto dei cittadini è un dovere del sindaco e di quanti lo hanno seguito in questa scellerata sceneggiata».