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Ad un mese dal recupero delle vittime, Torre Annunziata ricorda la tragedia di Rampa Nunziante

Mentre riaffiorano gli effetti personali delle otto vittime del crollo del palazzo di Rampa Nunziante, nel corso dei lavori di rimozione delle macerie e di messa in sicurezza della parte di edificio rimasta in piedi, i sacerdoti di tutte le delle parrocchie di Torre Annunziata hanno concelebrato il 9 agosto (ad un mese dal ritrovamento dei corpi senza vita) con il parroco della SS. Trinità don Ciro Cozzolino, una messa in suffraggio di chi ha perso atrocemente la vita.

La richiesta di giustizia e di case più sicure (con la sollecitazione al presidente Mattarella per l’adozione del fascicolo del fabbricato) per evitare il ripetersi di tragedie, è stato il filo conduttore dell’omelia e il sentire di tutti i numerosi partecipanti alla singolare concelebrazione eucaristica sul sagrato, lungo via Gino Alfani, davanti la chiesa.

“Usciamo fuori dal nostro dolore, la città non può rimanere silenziosa dopo le emozioni e la partecipazione dei primi giorni e fino ai funerali – ha detto Don Ciro – perché tutti insieme, Chiesa, istituzioni e famiglie, dobbiamo giocare la nostra partita e dire basta all’omertà, perché chi sa delle probabili cause del crollo, parli e aiuti la giustizia”.

Gaetano Irlando

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