Ha scatenato l’immediata risposta dell Coisp, sindacato di polizia di Napoli l’accusa che alcune testate giornalistiche rivolgono alle forze dell’ordine.

Li si accusa di inerzia, di apporto inefficiente in quelle zone, come Piazza Mercato di Napoli, da tempo al centro delle cronache per episodi di criminalità.

E’ nel cuore di Napoli che si verificano corse all’impazzata sui ciclomotori guidati da minorenni senza casco anche se le strade sono trafficate tanto da civili quanto da poliziotti, non certo solo in borghese.

“Piazza Mercato, uno scenario di anarchia totale e di sfida allo Stato nell’inerzia delle Forze dell’Ordine”, queste le parole scritte da molti giornali che hanno portato alla reazione del Coisp.

Non si è fatta attendere la risposta del sindacato di polizia Coisp di Napoli, che pone l’accento sul fatto che è troppo facile leggere o indurre a leggere, dietro queste righe, una inerzia dello Stato o che lo Stato si sia arreso di fronte a questa spicciola (ma fastidiosa) illegalità.

Il Coisp lamenta che troppo di frequente e troppo agevolmente di punta il dito contro le forze dell’ordine presenti sul territorio, come “presenti-assenti” che si sottraggono al loro compito.

Il sindacato specifica che però ci si dimentica volutamente che fra i compiti delle forze di polizia ci sono una molteplicità di cose, fra cui, in primis, la sicurezza e l’incolumità della collettività, e che certi servizi sono più propriamente destinati a chi fa quasi prevalentemente viabilità e rileva infrazioni al C.d.s., come la Polizia Municipale.

Troppo spesso le volanti vengono impiegate per bloccare il traffico o per elevare contravvenzioni per il mancato uso del casco, per la mancanza dell’assicurazione, ecc.

Fra le altre cose, la Questura lamenta la mancanza di carri attrezzi per il sequestro dei mezzi nonché locali idonei per la loro custodia ed alla fine, il servizio si conclude con il sequestro e conseguente affidamento del mezzo all’avente diritto.

Per far questo, vengono necessariamente sacrificate altre tipologie di servizi afferenti alla salvaguardia e controllo del territorio che, in città come Napoli, sono preminenti rispetto ad altri.

Infatti, proprio l’altro ieri, in zona Scampia, una volante del commissariato di zona è intervenuta per mettere in salvo una persona intenta a gettarsi dal nono piano del suo palazzo. L’intervento degli agenti è stato fondamentale, e hanno rischiato loro stessi di cadere nel vuoto poiché trascinati insieme all’individuo fin oltre la ringhiera.

Le parole del segretario generale del Coisp

Si esprime in merito Giuseppe Raimondi, segretario generale del Coisp: “Ho rivolto il mio plauso direttamente ai due colleghi  per il loro provvidenziale intervento, ancor più perché per evitare quell’insano gesto hanno messo a repentaglio la loro stessa vita… e stavolta c’è mancato davvero poco.

Questo, per sottolineare l’importanza del controllo del territorio della polizia di Stato, in un contesto territoriale quale è quello partenopeo, dove certi fatti sono all’ordine del giorno, per non parlare di borseggi, scippi e rapine, omicidi che ogni giorno imperversano e vengono repressi dagli operatori di Polizia deputati all’ordine e sicurezza pubblici.

In merito a quanto pubblicato recentemente da qualche testata giornalistica, quasi a mo’ di provocazione, circa una sfida contro lo Stato da parte di gang di ragazzini senza casco a bordo di scooter, scevri da qualsivoglia controllo, in primis dico che tale compito è della polizia municipale, a ciò deputata, poi, laddove pure dovesse farlo la polizia, dovrebbero fornirle i mezzi per poter operare e contrastare certi fenomeni.

E’ inutile puntare il dito contro le forze di polizia quando mancano gli elementi basilari per poter contrastare certi fenomeni e garantire il rispetto delle regole da parte di tutta la collettività.

Che ben vengano, quindi, notizie come quella dei poliziotti di Scampia che almeno hanno avuto la soddisfazione di un grande risultato: aver salvato una vita umana. Certe cose ripagano a prescindere dalle forti carenze in mezzi e strutture con cui siamo costretti ad operare.”

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