Ancora una tragedia a funestare un mese di agosto nero a causa di troppi incidenti mortali a mare. Questa volta nelle acque di Ischia, sono morti un subacqueo esperto e una ragazzina di 13 anni sua allieva.

L’uomo è stato recuperato privo di vita per primo. In acqua le squadre di soccorso dei Vigili del Fuoco e della Guardia Costiera in azione nello specchio d’acqua tra Ischia e l’isolotto di Vivara, sulla “secca delle Formiche“. Purtroppo dopo poco è stato individuato anche il cadavere della ragazza. Antonio Emanato, di 44 anni di Bacoli, questo il nome del sub deceduto che era titolare di una scuola di immersione. La ragazza, Lara Scamardella, era figlia di seconde nozze di un noto commerciante di Bacoli, conoscente di Emanato.

Ancora al lavoro gli uomini della Guardia Costiera al comando del tenente di Vascello Alessio De Angelis, per recuperare anche il corpo della ragazza, che pur essendo giovanissima era già pratica di immersioni. I tentativi di recupero stanno procedendo con il supporto dell’esperto di quell’area, il subacqueo di Ischia Francesco Morgera. A dare il primo allarme, in mattinata, sono stati altri gruppi di sub.

Purtroppo le operazioni di recupero sono risultate difficoltose a causa di una visibilità minima. Acque melmose determinate dal mare agitato. Per aiutare nelle operazioni sono in arrivo gli speleosub da Bari e da Brindisi.

Il corpo del subacqueo e a disposizione del medico legale come disposto dalla magistratura, presso la sala mortuaria dell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno. L’attrezzatura utilizzata è stata sequestrata. L’autopsia dirà di più anche relativamente ad una eventuale miscela d’aria sbagliata.

Dalla prima ricostruzione, sembra che Emanato abbia passato la sua bombola a Lara in difficoltà sui fondali e non sia più riuscito a risalire.

due morti acque di ischia, sub ed allievaSi allunga così la scia di vittime in Campania per immersioni rivelatesi fatali. In tre persero la vita l’anno scorso a Palinuro(Salerno). Altri 4 nel 2012 sempre nella stessa località del Cilento. Insomma, 9 morti in cinque anni ed altri 7 dal 1984 al 1998. Il 19 agosto dell’anno scorso furono Mauro Cammardella, titolare di un centro diving, l’istruttore Mauro Trancredi ed il sub Silvio Anzola a morire durante un’immersione nella grotta della Saletta a Palinuro. Il corpo di Anzola fu recuperato diversi giorni dopo perché rimasto intrappolato in un cunicolo. I tre sub erano partiti con una barca a bordo della quale c’erano 12 persone ma una volta arrivati alla grotta si erano divisi in sottogruppi: Cammardella, Tancredi e Anzola erano andati in quello che era considerato il punto più pericoloso e profondo. Palinuro: grotte bellissime, angoli suggestivi di mare che ogni anno richiamano centinaia di sub nel mare della frazione del comune di Centola, in provincia di Salerno ma che però talvolta risultano pericolose anche per i più esperti.

E così il 30 giugno 2012 in una immersione, sempre nelle stesse acque, persero la vita quattro sub. L’incidente avvenne nella zona della Grotta del Sangue. In quell’occasione altre quattro persone pero’ riuscirono a salvarsi. Fu il fango che si sollevo’ all’interno della grotta a far perdere l’orientamento dei quattro sub. Il 2 settembre 1998 morirono nei fondali della Grotta Azzurra di Palinuro due subacquei milanesi. Un altro incidente, invece, avvenne nel 1996 quando a perdere la vita furono tre cittadini polacchi durante una immersione nella zona nella grotta denominata “Scaletta” a Punta Iacco. Nel 1984, il 16 agosto, morirono due giovani speleologi subacquei friulani. Stavano esplorando una grotta sottomarina nelle acque della “Cala Fetente” a Palinuro, lo stesso luogo dove e’ avvenuto l’incidente del 19 agosto dell’anno scorso.

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