Gran parte del personale in ferie e pazienti dimenticati all’interno delle loro stanze.
Gran parte del personale in ferie e pazienti dimenticati all’interno delle loro stanze. È la storia di un istituto ospedaliero a Somma Vesuviana, convenzionato con l’Asl, che si occupa particolarmente delle degenze di neuroriabilitazione post-acuti.
Persone, quindi, che hanno bisogno di assistenza costante in tutte le ore della giornata per poter recuperare nel loro percorso di guarigione. Così, però, non è: a causa delle ferie di agosto, gran parte del personale è andato in ferie con la restante parte che non riesce a coprire l’intera struttura (che conta più di 70 pazienti).
Per sopperire alle difficoltà inevitabili delle persone ricoverate, sono stati somministrati in alcuni casi degli ansiolitici che in parte diminuiscono i dolori ma non portano avanti la guarigione. Una situazione paradossale considerato che la struttura in questione è tra le più rinomate nel Sud Italia vista l’alta specializzazione e professionalità del personale medico.
Professionalità, però, che nella settimana di Ferragosto non si è vista considerate le ferie attribuite senza un adeguato calendario.
Le testimonianze di alcuni parenti dei degenti alla Casa di Cura
Infuriati alcuni familiari dei pazienti ricoverati: “Siamo arrivati qui grazie all’Asl. Doveva essere un centro tra i più importanti del Meridione ma fino a questo momento la degenza di nostra madre è tutt’altro che tranquilla. Abbiamo dovuto affrontare molte problematiche da quando è stata colpita da ischemia cerebrale, particolarmente all’ospedale di Castellammare dove venne lasciata in corsia per tre giorni, ma anche qui ci sono state difficoltà.
In primis con gli ansiolitici: alcuni di questi hanno danneggiato nostra madre provocandole dei problemi al cuore.
Quando bisognava cambiare la cura ci hanno sempre chiamato (per approvare e firmare la variazione) ma perché non l’hanno fatto anche quando hanno mandato tutti in ferie e le stanno dando semplici medicinali per superare la settimana? Noi ce ne siamo accorti perché nostra madre ha avuto dei peggioramenti. Ma nessuno di loro voleva darci una spiegazione”.
Gennaro Esposito