La subacquea 13enne, Lara Scamardella, morta il 13 agosto nelle acque tra Vivara e Ischia, non aveva alcun tipo di brevetto ed era in attività di addestramento. Questo quanto emerso dalle indagini della Guardia Costiera coordinate dal Tenente di Vascello Alessio De Angelis.
“Non doveva entrare neanche l’istruttore Antonio Emanato in quella cavità senza uno specifico addestramento, cioè senza un brevetto speleologico, che comporta uno speciale addestramento ed una attrezzatura specifica”, ha così commentato Fabio Portella, esperto istruttore di speleologia subacquea di Siracusa.
“Mancavano parti indispensabili nell’attrezzature – aggiunge l’ istruttore – come ad esempio il ‘filo di Arianna’, un sottile cavo legato al sub in immersione”.
L’istruttore non avrebbe dovuto portare la ragazzina in addestramento in quel luogo dove lui stesso non sarebbe potuto andare.
Antonio Emanato portava sulla muta una videocamera “GoPro” che è stata sequestrata, insieme al resto dell’ attrezzatura. Le immagini registrate saranno visionate da un consulente tecnico della Procura.
Intanto cinque avvisi di garanzia sono stati notificati dagli uomini della Guardia Costiera nell’ambito dell’inchiesta sulla tragedia avvenuta tra l’isolotto di Vivara ed Ischia, nei pressi della ‘Secca delle Formichè. L’ipotesi è di omicidio colposo
L’autopsia è stata posticipata alle 13 al II Policlinico di Napoli per ultimare le notificare degli avvisi con l’ipotesi di omicidio colposo e permettere agli indagati la nomina di propri consulenti di parte.
Indagati cinque sub di Pozzuoli, Baia e Bacoli. Gli stessi avrebbero dato l’allarme senza però, prima dell’arrivo dei soccorsi, operare un tentativo di salvataggio, questa l’ipotesi su cui si fondano gli avvisi di garanzia.
I funerali dovrebbero svolgersi venerdì o al massimo sabato. Slitta così anche la proclamazione del lutto cittadino per il giorno dei funerali sia a Bacoli che a Monte di Procida, come annunciato al momento della tragedia dai rispettivi sindaci.